Two previous single-arm trials have drawn conflicting conclusions regarding the activity of pazopanib in urothelial cancers after failure of platinum-based chemotherapy. This randomized (1:1) open-label phase II trial compared the efficacy of pazopanib 800 mg orally with paclitaxel (80 mg/m2 days 1, 8, and 15 every 28 days) in the second-line setting. The primary end point was overall survival (OS). Between August 2012 and October 2014, 131 patients, out of 140 … (leggi tutto)
Studio randomizzato di fase II che chiarisce ulteriormente come gli inibitori dell’angiogenesi, che hanno come bersaglio preferito il recettore tipo 2 del VEGF, abbiano un’attività modesta nel carcinoma uroteliale in fase avanzata. La popolazione oggetto dello studio era pretrattata con chemioterapia contenente platino e il braccio di controllo era costituito da una mono-chemioterapia con taxolo, notoriamente caratterizzata da un’attività modesta in questo setting. Nel gruppo che aveva ricevuto la chemioterapia è stato riportato un trend di migliore
outcome in termini di sopravvivenza libera da malattia e globale rispetto al gruppo trattato con pazopanib. La sopravvivenza globale mediana era 8 mesi vs 4,7 mesi (HR 1,28; IC 80%: 0,99 – 1,67; p a una coda = 0,89). Lo studio si caratterizza pertanto per la scarsa attività di pazopanib nel carcinoma uroteliale e pone la parola fine allo sviluppo clinico di questo agente in questa particolare patologia.