VEGF and VEGF receptor 2 (VEGFR-2)-mediated signalling and angiogenesis can contribute to the pathogenesis and progression of gastric cancer. We aimed to assess whether the addition of ramucirumab, a VEGFR-2 antagonist monoclonal antibody, to first-line chemotherapy improves outcomes in patients with metastatic gastric or gastro-oesophageal junction adenocarcinoma. For this double-blind, randomised, placebo-controlled, phase 3 trial done at 126 … (leggi tutto)
Il posizionamento di un farmaco antiangiogenico nella prima linea di trattamento dell’adenocarcinoma gastrico avanzato ancora una volta delude: dopo AVAGAST e AVATAR – che hanno fallito nel testare in questo setting bevacizumab – anche lo studio randomizzato di fase 3 RAINFALL non soddisfa la platea internazionale.Sebbene l’endpoint primario (PFS) sia stato statisticamente raggiunto (HR 0,73), la traduzione di tale vantaggio in termini temporali corrisponde a una manciata di giorni (la PFS mediana passa da 5,4 a 5,7 mesi). Inoltre, il dato non è confermato dall’analisi basata sulla review centralizzata indipendente e non si traduce in un incremento di sopravvivenza globale (HR 0,96).
L’utilizzo del ramucirumab resta quindi confinato alla seconda linea, dove in Italia viene largamente impiegato in combinazione al taxolo settimanale. Rimane da stabilire se la combinazione del VEGFR-2 inibitore con cisplatino non sia la migliore possibile, sapendo da dati sperimentali che i taxani e il 5-FU sono in grado di aumentare nel plasma cellule progenitrici dell’endotelio vascolare, mentre il cisplatino non ha questo effetto.