Otto esperti italiani, dopo aver chiarito natura e incidenza degli eventi dermatologici, indicano come riconoscerli, prevenirli e trattarli al fine di evitare una riduzione della dose di farmaco. La tossicità cutanea, in particolare la reazione mano-piede (‘hand-foot skin reaction’, HFSR), comunemente osservata durante terapia con inibitori delle tirosin-chinasi (TKI) nel trattamento di varie neoplasie maligne, desta grande preoccupazione dal punto di vista clinico perché può limitare l’uso ottimale di questi nuovi agenti target e influenzare negativamente la qualità di vita del paziente, limitando le sue normali attività. Il Sorafenib Working Group (SWG) è stato istituito con l’obiettivo di sviluppare raccomandazioni che permettano la rilevazione precoce, la prevenzione e la gestione degli eventi cutanei avversi che si manifestano con sorafenib nella pratica clinica. Il SWG è costituito da un team multidisciplinare di otto esperti (sette oncologi e un dermatologo con esperienza nel trattamento della tossicità cutanea associata al farmaco) strettamente coinvolti nel programma di sviluppo clinico di sorafenib. Questo agente è un potente inibitore delle chinasi C-RAF e B-RAF e dei recettori tirosin-chinasici VEGFR-2 e di PGDF-beta. Il farmaco, approvato nel 2005 dalla FDA prima per il trattamento del carcinoma renale avanzato e successivamente per il carcinoma epatico, è generalmente ben tollerato in clinica. Gli eventi avversi possono essere dermatologici, costituzionali (fatigue, perdita di peso), gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito, costipazione), cardiovascolari (ipertensione), polmonari e dolore. Nella maggior parte dei casi sono di grado 1 – 2 e diminuiscono con il tempo. Per l’impatto sulla qualità di vita e la frequenza con cui si manifestano, gli eventi dermatologici rappresentano il problema maggiore durante la terapia: la loro incidenza, come risulta da studi di fase I – III, varia da 8 a 66% e l’esatto meccanismo è ancora sconosciuto anche se sono state avanzate varie ipotesi. La HFSR è la più frequente manifestazione cutanea e colpisce dal 18 al 62% dei pazienti. Sebbene non metta a rischio la vita, non permette le normali attività giornaliere e deve essere prontamente trattata per ridurre il dolore, il rischio di infezioni e il disagio del paziente, evitando al contempo di diminuire il dosaggio del farmaco. Le raccomandazioni del gruppo di esperti, pubblicate sulla rivista Critical Reviews in Oncology Hematology (
leggi abstract originale), comprendono norme generali di educazione del paziente al fine di riconoscere la HFSR. Viene consigliata una corretta igiene della cute di mani e piedi, per evitare la formazione di callosità, non con i normali saponi, ma utilizzando detergenti non schiumosi e creme lenitive che non contengano vaselina. Sono anche previste misure preventive ai primi sintomi delle lesioni di grado 2 e 3. In conclusione, gli autori suggeriscono, quale maggiore sfida per i clinici, lo sviluppo di nuovi metodi al fine di riconoscere, prevenire e gestire efficacemente le tossicità cutanee legate al trattamento per permettere di somministrare la dose raccomandata di farmaco, evitare la necessità di ridurre la dose e impedire l’interruzione temporanea o permanente del trattamento. Dato che le manifestazioni cutanee non possono essere completamente eluse, al pari della neutropenia con la chemioterapia convenzionale, devono essere gestite nel miglior modo possibile a partire dal controllo dei fattori predisponenti, al loro precoce riconoscimento e al loro trattamento, dopo valutazione del grado e della durata delle reazioni.