Roma, 29 dicembre 2008 – I cittadini europei invecchiano e vivono sempre più spesso con malattie croniche ed hanno perciò necessità di un potenziamento dell’assistenza medica che non sempre può essere disponibile per ragioni logistiche o per la particolare tipologia della malattia. La telemedicina, cioè il servizio di assistenza sanitaria a distanza, può contribuire a migliorare la vita dei cittadini europei, sia pazienti che operatori della salute. Questo è il contenuto di una comunicazione che la Commissione Europea ha presentato al Parlamento e al Consiglio Europeo, suggerendo anche le azioni da realizzare sia in ambito nazionale che comunitario. I vantaggi della telemedicina sono numerosi perché si può migliorare l’accesso all’assistenza specialistica in settori in cui vi è carenza di personale, contribuire a ridurre le liste di attesa negli ospedali e ottimizzare l’uso delle risorse; il telemonitoraggio inoltre può ridurre i soggiorni in ospedale di pazienti affetti da malattie croniche. Ma la telemedicina può anche contribuire in misura significativa all’economia della UE perché in questo settore l’industria europea, comprese migliaia di piccole e medie imprese, ha subito una rapida espansione e le previsioni parlano di una progressiva crescita. Ciononostante il ricorso a tali servizi è ancora limitato e la maggior parte delle iniziative è rappresentata da progetti singoli non integrati nel sistema di assistenza sanitaria. È quindi necessario che gli Stati membri inseriscano lo sviluppo della telemedicina nelle proprie strategie nazionali entro la fine del 2009 e adottino misure per creare fiducia e favorirne l’accettazione da parte dei pazienti e degli operatori. Dal canto suo, la Commissione sosterrà un progetto pilota di telemonitoraggio su vasta scala con una rete di prestatori di servizi di assistenza sanitaria, promuoverà l’elaborazione di orientamenti comuni per valutare l’incidenza dei servizi di telemedicina e sosterrà la raccolta di buone pratiche sul tema. Entro la fine del 2011 la Commissione, in collaborazione con gli Stati membri, pubblicherà un documento di strategia politica contenente criteri per superare alcune criticità dei sistemi di telemonitoraggio, come la qualità, la sicurezza e l’interoperabilità.
SIEnews – Numero 1 – 8 gennaio 2009