martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
26 Settembre 2013

QUALITÀ DI VITA LEGATA ALLA SALUTE IN LUNGO-SOPRAVVIVENTI DOPO TRATTAMENTO PER IL TUMORE RENALE

Rispetto alla popolazione generale, la HRQoL è ridotta specialmente nei pazienti operati con accesso dal fianco, ma non in quelli sottoposti a chirurgia minimamente invasiva

L’esito più importante del trattamento per il carcinoma renale è la sopravvivenza. Tuttavia, i trattamenti contro il cancro dovrebbero valutare anche l’esito di qualità di vita legata alla salute (HRQoL). Questa, infatti, non è stata sufficientemente documentata nel carcinoma renale. Scopo dello studio pubblicato sulla rivista Scandinavian Journal of Urology (leggi abstract) era descrivere l’esito di HRQoL del carcinoma renale in 413 pazienti con carcinoma renale trattati con nefrectomia radicale o parziale presso l’Haukeland University Hospital, Università di Bergen in Norvegia, tra il 1997 e il 2010. Dopo selezione, a 260 pazienti è stato spedito l’invito a partecipare allo studio e 185 di questi (71%) hanno ritornato i questionari. Per comparare i punteggi di HRQoL dei pazienti con carcinoma renale sono state utilizzate: una coorte di pazienti generali con carcinoma a cellule squamose di testa e collo (HNSCC), una coorte di pazienti HNSCC laringectomizzati e una coorte presa dalla popolazione generale norvegese. Il punteggio di performance status, secondo l’American Society of Anesthesiologists (ASA), e la classificazione dell’Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG) alla diagnosi hanno mostrato una relazione inversa con la HRQoL (coefficiente massimo di variazione [CVmax] = 5.3%; p < 0.05). L’accesso chirurgico trans-addominale dal fianco e a cielo aperto per la resezione del carcinoma renale è stato seguito da una ridotta HRQoL rispetto a quanto osservato in una coorte generale di cittadini norvegesi, mentre i pazienti con carcinoma renale trattati per via laparoscopica hanno mostrato punteggi di HRQoL comparabili a quanto visto nella popolazione generale. Gli indici di ‘salute generale/QoL’, quelli funzionali e dei sintomi ‘fatigue’, ‘dolore’, ‘sonno’, ‘nausea e vomito’, ‘costipazione’ e ‘diarrea’ sono risultati particolarmente alterati. In conclusione, i risultati di questo studio indicano che i pazienti con carcinoma renale, e in particolare quelli operati con accesso dal fianco, ma non quelli sottoposti a chirurgia minimamente invasiva, presentano una qualità di vita legata alla salute ridotta per molti aspetti, rispetto alla popolazione generale.


Renal Cancer Newsgroup – Numero 9 – Settembre 2013
TORNA INDIETRO