Relazione dell’International Neuroblastoma Risk Group (INRG) che indica una chiara evidenza di miglioramento nella prognosi dei bambini con neuroblastoma negli ultimi trent’anni. L’influenza negativa della crescente età alla diagnosi è diminuita negli anni, ma rimane un potente indicatore di prognosi sfavorevole. I risultati dello studio pubblicato nella rivista European Journal of Cancer (
leggi abstract originale) supportano la tesi di innalzare il cut-off dell’età alla diagnosi a più di 18 mesi, come criterio di rischio nel sistema di classificazione dell’INRG. La maggiore età è stata considerata fattore di rischio sfavorevole in bambini con neuroblastoma fin dagli anni ’70, con un cut-off di età alla diagnosi di 12 mesi per la stratificazione del trattamento. Negli ultimi trent’anni, l’intensità del trattamento nei bambini di età > 12 mesi che presentavano stadio avanzato della malattia è aumentata. I ricercatori hanno quindi analizzato il database dell’INRG per esaminare se questa strategia ha migliorato la prognosi e/o ha ridotto l’influenza prognostica dell’età. Nello studio sono stati considerati i dati di 11037 bambini con neuroblastoma nel periodo 1974 – 2002 in Australia, Europa, Giappone e Nord America. Il modello di Cox della sopravvivenza libera da eventi è stato utilizzato per valutare se gli effetti sulla prognosi dei fattori temporale e prognostico dell’età alla diagnosi, aggiustati per le metastasi nel midollo osseo e lo stato MYCN, fossero variati. La prognosi è migliorata nel tempo: la sopravvivenza libera da eventi a 3 anni era del 46% nel periodo 1974 – 1989 e del 71% nel periodo 1997 – 2002. Il rischio per i bambini di età > 18 mesi, rispetto a quella ≤ 12 mesi, è diminuito: gli hazard ratio (HR) erano rispettivamente 4.61 e 3.94. Per un’età di 13 – 18 mesi, la sopravvivenza libera da eventi è aumentata dal 42% al 77%. Gli esiti erano peggiori se l’età era > 18 mesi (HR 4.47), se esistevano metastasi al midollo osseo (HR 4.00) e se c’era amplificazione MYCN (HR 3.97). Nel periodo 1997 – 2002, la sopravvivenza libera da eventi per un’età > 18 mesi con coinvolgimento del midollo osseo e amplificazione MYCN era pari al 18%, ma era dell’89% per i neonati da 0 a 12 mesi senza coinvolgimento del midollo osseo né amplificazione MYCN.