I pazienti con tumore dovrebbero essere periodicamente esaminati riguardo al rischio di tromboembolismo venoso (TEV) e, d’altra parte, gli oncologi dovrebbero educare il paziente sui segni e sintomi del TEV. Per stilare raccomandazioni su profilassi e trattamento del TEV in pazienti oncologici, sono state considerate la profilassi nei pazienti ambulatoriali, ospedalizzati e in ambito perioperatorio, e il trattamento e l’uso di anticoagulanti come terapia specifica del tumore. Dopo aver condotto una revisione sistematica della letteratura sul database di MEDLINE e della Cochrane Collaboration Library, tra dicembre 2007 e dicembre 2012, l’Update Committee di esperti dell’American Society of Clinical Oncology (tra cui la dott.ssa Anna Falanga, direttore di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale, Laboratorio di Emostasi e Trombosi dell’Ospedale San Giovanni XXIII di Bergamo) ha esaminato l’evidenza per stabilire quali raccomandazioni richiedessero revisione. In totale, 42 pubblicazioni rientravano nei criteri di eleggibilità, tra queste 16 revisioni sistematiche e 24 studi clinici controllati, randomizzati. La maggior parte dei pazienti oncologici ospedalizzati deve essere sottoposto a tromboprofilassi durante il periodo di ricovero. La tromboprofilassi di routine non è invece raccomandata nei pazienti ambulatoriali con tumore, ma può essere presa in considerazione in quelli ad alto rischio, dopo selezione. Nelle raccomandazioni pubblicate sulla rivista Journal of Clinical Oncology (
leggi abstract) sono compresi anche i pazienti con mieloma multiplo che ricevono agenti anti-angiogenesi associati alla chemioterapia e/o a desametasone e che dovrebbero ricevere profilassi con eparina a basso peso molecolare (LMWH) o aspirina a basso dosaggio. Tutti i pazienti sottoposti a chirurgia maggiore per il tumore dovrebbero ricevere la profilassi per il tromboembolismo venoso, prima della procedura, continuando per almeno 7 – 10 giorni; l’estensione della profilassi fino a 4 settimane dovrebbe essere presa in considerazione nei pazienti ad alto rischio. LMWH è raccomandata per i primi 5 – 10 giorni di trattamento della trombosi venosa profonda e dell’embolismo polmonare o per la profilassi secondaria a lungo termine (6 mesi). L’utilizzo di nuovi anticoagulanti orali non è attualmente raccomandato nei pazienti con neoplasie maligne e TEV e non dovrebbe essere applicato per il trattamento del cancro in assenza di altre indicazioni. In conclusione, i pazienti oncologici dovrebbero essere periodicamente sottoposti a valutazione del rischio di tromboembolismo venoso e, d’altra parte, gli oncologi dovrebbero educare i pazienti a riconoscere segni e sintomi della malattia.