Bassa corrispondenza tra esiti della biopsia del tumore primario e della nefrectomia: i clinici dovrebbero valutare con cautela le scelte terapeutiche basate sul primo esame. Man mano che si modificano le opzioni di trattamento per il carcinoma renale metastatico, accresce la necessità di ottenere informazioni predittive per indirizzare la scelta terapeutica. Ricercatori dello University of Texas M. D. Anderson Cancer Center di Houston hanno valutato l’accuratezza della biopsia percutanea di tessuto tumorale primario nel carcinoma renale metastatico, comparando gli esiti della biopsia all’esito patologico finale della nefrectomia in pazienti sottoposti a nefrectomia citoriduttiva. A questo fine, gli autori hanno utilizzato un database istituzionale per la revisione delle cartelle dei pazienti sottoposti a biopsia percutanea del tumore primario prima della nefrectomia citoriduttiva. Per i pazienti sottoposti a questa procedura in altri centri, i risultati patologici sono stati rivisti presso il centro di riferimento. Le differenze di accuratezza basate sulla tecnica bioptica, sulla modalità di immagine e sul periodo di esecuzione della biopsia sono state valutate con analisi del chi-quadro. Lo studio pubblicato nel Journal of Urology (
leggi abstract originale) ha valutato 166 pazienti sottoposti a biopsia percutanea del tumore primario prima della nefrectomia tra il 1991 e il 2007, dei quali si possedevano tutti i dati per la revisione. Le dimensioni patologiche mediane del tumore erano 9.1 cm (range: 3 – 32), il tempo mediano tra biopsia e procedura chirurgica era di 46 giorni (range 6 – 717). I 104 pazienti, nei quali la biopsia aveva indicato un grado nucleare Fuhrman 3 (31.7%), mostravano lo stesso grado al campione prelevato durante la nefrectomia, inclusi i 74 pazienti dei 109 (67.9%) con alto o basso grado. Una differenza di più di 2 punti del grado è stata osservata in 18 dei 104 pazienti (17.3%) e le caratteristiche sarcomatoidi sono state rilevate in 34 di 166 campioni di nefrectomia (20.5%), ma solo 4 (11.8%) erano state identificare prima della procedura chirurgica. I risultati dello studio hanno dunque evidenziato la bassa accuratezza del grado nucleare Furhman o delle caratteristiche sarcomatoidi con la biopsia percutanea in pazienti con carcinoma renale metastatico. Di conseguenza, secondo gli autori, i clinici dovrebbero considerare con cautela i dati ottenuti dalla biopsia per la decisione terapeutica.