Le cure sono più costose nei pazienti di oltre 65 anni che sviluppano eventi avversi associati a vari agenti target; prevenzione e/o trattamento migliore potranno ridurre i costi sanitari
Analisti statunitensi della Policy Analysis, Inc. (PAI) hanno stimato i costi degli eventi avversi in pazienti anziani con carcinoma renale metastatico nello studio retrospettivo pubblicato sulla rivista Journal of Medical Economics (leggi abstract). I pazienti erano inclusi se registrati nel database del Surveillance, Epidemiology and End Results (SEER) legato a Medicare (SEER-Medicare), avevano età ≥ 65 anni ed evidenza di carcinoma renale metastatico di nuova diagnosi, posta tra il 1 gennaio e il 31 dicembre 2007. Gli eventi avversi di interesse consistevano in tossicità di grado 3 o 4 riportate con frequenza ≥ 5% in studi clinici randomizzati, controllati, che prevedevano la somministrazione di sunitinib, sorafenib, bevacizumab e pazopanib (cioè terapie target per il carcinoma renale metastatico), e includevano dolore addominale, dolore dorsale, diarrea, dispnea, dolore alle estremità, fatigue/astenia, sindrome mano-piede, ipertensione, linfopenia, nausea/vomito, neutropenia, proteinuria e trombocitopenia. I pazienti di SEER-Medicare che manifestavano questi eventi sono stati identificati in base ai codici di diagnosi ICD-9-CM posti sulle richieste Medicare. Per ciascun evento avverso di interesse, gli autori hanno conteggiato i costi nei pazienti che presentavano tali eventi in un periodo di 30 giorni, iniziando dalla data della prima descrizione dell’evento da parte di ciascun paziente, e hanno comparato questi costi con quelli dei pazienti che non presentavano eventi in un equivalente periodo di tempo, iniziando da un indice di data ‘ombra’ identico. I costi totali sono stati quindi comparati, sia senza che con aggiustamento per le differenze delle caratteristiche basali, utilizzando un modello lineare generalizzato. I risultati indicano che 881 pazienti con carcinoma renale metastatico rientravano nei criteri di inclusione dello studio, il 60% presentava richieste Medicare per uno o più eventi avversi di interesse. Gli eventi che si sono manifestati con una frequenza > 20% includevano dolore addominale, dispnea e fatigue/astenia, mentre il 10 – 20% dei pazienti ha sviluppato dolore al dorso e alle estremità e nausea/vomito. Il costo totale medio delle cure nei 30 giorni di osservazione era sostanzialmente più alto nei pazienti che avevano manifestato eventi avversi ($ 13944; deviazione standard [SD] $ 14529) rispetto a quelli che non avevano dichiarato gli stessi eventi ($ 1878; SD $ 5264). Dopo aggiustamento per le differenze delle caratteristiche basali, la differenza media dei costi tra i pazienti che hanno dichiarato o no eventi avversi è risultata di $ 12410 (intervallo di confidenza [IC] 95%: 9217 – 16522). Limitazioni dello studio includono problemi nell’accertamento degli eventi per dichiarazione non accurata del codice ICD-9-CM nelle richieste Medicare e la restrizione della popolazione dello studio a pazienti che presentavano coinvolgimento metastatico alla diagnosi iniziale del carcinoma renale. In conclusione, i costi delle cure sono sostanzialmente più elevati nei pazienti più anziani di 65 anni con carcinoma renale metastatico che hanno manifestato eventi avversi comunemente associati a sunitinib, sorafenib, bevacizumab e pazopanib. Sforzi atti a prevenire e/o migliorare il trattamento di questi eventi potrebbero potenzialmente ridurre i costi sanitari.Renal Cancer Newsgroup – Numero 9 – Settembre 2013