martedì, 3 ottobre 2023
Medinews
18 Novembre 2013

OBESITÀ E TUMORE DEL COLON-RETTO

L’eccesso di peso corporeo, definito come indice di massa corporea (BMI), è stato associato a molte malattie e include le persone in sovrappeso (BMI ≥ 25 – 29.9 kg/m2) oppure obese (BMI ≥ 30 kg/m2). Il sovrappeso e l’obesità costituiscono il quinto maggiore rischio di mortalità globale e interessano almeno 2.8 milioni di persone adulte ogni anno. I ricercatori dell’INSERM CIC-P 803 di Dijon ricordano che circa l’11% dei casi di tumore del colon-retto è attribuibile a sovrappeso e obesità in Europa. Dati epidemiologici inoltre suggeriscono che l’obesità sia associata a un aumento del rischio di tumore del colon-retto pari al 30 – 70% nei maschi, mentre nelle donne l’associazione è meno evidente. Per l’adenoma del colon-retto sono state osservate simili tendenze, anche se il rischio sembra più basso. Nella revisione pubblicata sulla rivista Gut (leggi abstract), gli autori sottolineano che il grasso viscerale, definito come obesità addominale, può causare maggiore preoccupazione rispetto all’obesità caratterizzata da depositi di grasso sottocutaneo e, dunque, ogni incremento unitario (1 kg/m2) di BMI aumenta il rischio (HR 1.03). L’obesità potrebbe essere associata ad ‘outcome’ oncologici peggiori, come recidiva del tumore primario o mortalità. Vari fattori, inclusi i regimi che riducono la sensibilità alle terapie anti-angiogeniche, possono spiegare queste differenze. Ad eccezione dell’infezione alla ferita chirurgica, l’obesità non ha mostrato impatto significativo su queste procedure. I meccanismi sottostanti che legano l’obesità al tumore del colon-retto sono ancora materia di dibattito, ma sembrano assumere grande importanza la sindrome metabolica, l’insulino-resistenza e modificazioni dei livelli di adipo-citochine, ma anche altri fattori biologici, come flora intestinale o acidi biliari, stanno emergendo. Molte domande rimangono ancora senza risposta, come ad esempio, se le strategie preventive dovrebbero rivolgersi specificamente ai pazienti obesi. E ancora, se il rischio di tumore è alto abbastanza da estendere la proposta di sottoporsi a chirurgia bariatrica preventiva anche a un certo gruppo di pazienti obesi.
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