domenica, 1 ottobre 2023
Medinews
17 Dicembre 2013

OBESITÀ E SOPRAVVIVENZA NELLE PAZIENTI CON TUMORE MAMMARIO OPERABILE IN TERAPIA ADIUVANTE CON ANTRACICLINE E TAXANI, SECONDO I SOTTOTIPI PATOLOGICI

Le pazienti gravemente obese, trattate con antracicline e taxani, hanno una prognosi più sfavorevole nei confronti di recidiva, mortalità cancro-specifica e mortalità globale rispetto alle pazienti che hanno un indice di massa corporea (BMI) < 25. L’obesità è un fattore prognostico sfavorevole nelle pazienti con tumore mammario, indipendentemente dallo stato menopausale e dal trattamento ricevuto. Tuttavia, l’associazione tra obesità e ‘outcome’ di sopravvivenza, per sottotipo patologico, richiede ulteriore approfondimento. Ricercatori spagnoli, in collaborazione con colleghi canadesi, statunitensi, francesi e polacchi, hanno condotto un’analisi retrospettiva che ha incluso 5683 pazienti con tumore mammario operabile, arruolate in quattro studi clinici randomizzati (GEICAM/9906, GEICAM/9805, GEICAM/2003-02 e BCIRG 001) che hanno valutato antracicline e taxani nel trattamento adiuvante. Endpoint primario di questa analisi combinata era valutare l’effetto prognostico di BMI su recidiva del tumore, mortalità cancro-specifica (BCM) e globale (OM); endpoint secondario era evidenziare le differenze degli effetti prognostici per sottotipo di tumore. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Breast Cancer Research (leggi abstract). In analisi multivariate di sopravvivenza, dopo aggiustamento per età, dimensioni del tumore, stato linfonodale, stato menopausale, tipo di chirurgia, grado istologico, stato dei recettori ormonali, stato HER2 (human epidermal growth factor receptor 2), regime di chemioterapia e trattamento sub-ottimale, le pazienti obese (BMI compreso tra 30.0 e 34.9) hanno mostrato prognosi simile a quella delle pazienti con BMI < 25 (gruppo di riferimento), in termini di recidiva (hazard ratio [HR] 1.08, intervallo di confidenza [IC] 95%: 0.90 – 1.30), mortalità cancro-specifica (HR 1.02, IC 95%: 0.81 – 1.29) e mortalità globale (HR 0.97, IC 95%: 0.78 – 1.19). Le pazienti con obesità grave (BMI ≥ 35) presentavano un rischio significativamente aumentato di recidiva (HR 1.26, IC 95%: 1.00 – 1.59; p = 0.048), mortalità cancro-specifica (HR 1.32, IC 95%: 1.00 – 1.74; p = 0.050) e mortalità globale (HR 1.35, IC 95%: 1.06 – 1.71; p = 0.016), rispetto al gruppo di riferimento. L’effetto prognostico dell’obesità grave non variava con il sottotipo di tumore. In conclusione, le pazienti gravemente obese trattate con antracicline e taxani mostrano una prognosi di recidiva, di mortalità cancro-specifica e globale più sfavorevole delle pazienti con BMI < 25. La grandezza di questo effetto potenzialmente dannoso del BMI sugli ‘outcome’ legati alla sopravvivenza era similare in tutti i sottotipi.
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