2 Novembre 2010
NUOVO PIANO LISTE D’ATTESA, VISITE URGENTI ENTRO 72 ORE
Visite urgenti al massimo entro 72 ore. Quelle meno urgenti entro 10 giorni, mentre le ‘differibili’ da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici. Sono i tetti fissati per i tempi di attesa nella sanità italiana, secondo il nuovo piano nazionale messo a punto dal ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha ricevuto il via libera della Conferenza Stato-Regioni per iniziare ora l’iter parlamentare. Saranno oggetto di monitoraggio complessivamente 58 prestazioni, di cui 14 visite specialistiche (tra cui oncologica, ortopedica, cardiologica, neurologica, oculistica, ginecologica, dermatologica) e 29 prestazioni di diagnostica strumentale (tra cui mammografie e ecografie), 5 prestazioni erogate prevalentemente in regime di ricovero diurno (tra cui la chemioterapia) e 10 in regime in ricovero ordinario (prevalentemente interventi chirurgici su vari tipi di tumore). Una corsia preferenziale viene garantita per le malattie oncologiche e quelle cardiovascolari, da anni in testa tra le cause di morte in Italia: “Parte di questi decessi – si legge nel Piano – potrebbe essere evitata non solo attraverso azioni di prevenzione primaria e secondaria, ma anche attraverso interventi tempestivi in termini di diagnosi e cura, nell’ambito di appropriati percorsi diagnostico terapeutici. Pertanto, in questi ambiti, va prevista una tempistica nell’erogazione delle prestazioni che consenta di garantire ad ogni paziente lo svolgimento dei PDT in tempi adeguati, nonché modalità di comunicazione e informazione per l’utente e i familiari rispetto ai PDT previsti e alla relativa tempistica di erogazione”. Le Regioni inizieranno un’azione di monitoraggio sui tempi effettivi, che “non potranno essere superiori ai 30 giorni per la fase diagnostica e 30 giorni per l’inizio della terapia dal momento dell’indicazione clinica per almeno il 90% dei pazienti”. Entro 60 giorni dall’adozione del Piano regionale di governo delle liste d’attesa, che le Regioni dovranno presentare al Ministero, le Aziende sanitarie dovranno adottare un programma attuativo aziendale, in coerenza con quanto definito in ambito regionale, che dovrà recepire i tempi massimi di attesa individuati dal Piano regionale e a prevedere le misure da adottare in caso di superamento dei tempi massimi stabiliti, senza oneri aggiuntivi a carico degli assistiti, se non quelli dovuti come eventuale quota per la partecipazione alla spesa.