Descrizione di un nomogramma innovativo per la previsione di mortalità specifica con una maggiore accuratezza prognostica rispetto a quelli attualmente utilizzati
Gli attuali modelli prognostici adottati prima della resezione chirurgica per predire la sopravvivenza dei pazienti con carcinoma renale localizzato presentano una limitata accuratezza (65-67%). Ricercatori europei hanno sviluppato un nuovo e più accurato modello prognostico di trattamento per la prognosi di mortalità specifica adattabile a tutti gli stadi di carcinoma renale prima della nefrectomia. I dati sono stati ottenuti da una serie di casi contemporanei, registrati prospettivamente, di pazienti trattati con nefrectomia radicale o parziale tra il 1984 e il 2006. Il modello è stato sviluppato usando i dati di 2474 pazienti di 5 centri e la validazione esterna è stata ottenuta con i dati di 1972 pazienti da 7 centri. Il follow-up mediano nei pazienti non deceduti per cause specifiche è stato 4.2 anni e 3.5 anni, rispettivamente per la coorte di sviluppo del modello e quella di validazione. Le percentuali di libertà di mortalità specifica nella coorte usate per lo sviluppo del nomogramma erano del 75.4% a 5 anni e del 68.3% a 10 anni dalla nefrectomia. Tutte le variabili, eccetto il sesso, erano riconosciute come fattori predittivi indipendenti. Nella coorte di validazione esterna, le predizioni del nomogramma mostravano un’accuratezza dell’88.1% a 1 anno, dell’86.8% a 2 anni, dell’86.8 a 5 anni e dell’84.2% a 10 anni. Il modello, descritto nello studio pubblicato in European Urology (leggi abstract originale), ha mostrato un’accuratezza molto superiore a tutti i modelli attualmente disponibili. Di conseguenza, le predizioni proposte dal nomogramma potrebbero essere usate nelle decisioni di trattamento nei pazienti ai vari stadi di carcinoma renale dopo nefrectomia radicale o parziale.Nella stessa rivista, Christian Bolenz e Yair Lotan in un editoriale [European Urology 2009;55(2):296] hanno ribadito l’utilità e l’elevata accuratezza del nomogramma, peraltro osservata anche con un altro modello (‘Nomogramma pre-operatorio per la predizione del cancro renale metastatico’ di Raj et al., leggi testo), pur convenendo che negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei casi di tumori renali che alla diagnosi si presentavano di ridotte dimensioni. Bolenz e Lotan hanno anche suggerito una rivalutazione del ruolo della biopsia quale mezzo diagnostico in pazienti selezionati, visto il limitato numero di casi di tumore aggressivo (< 20%) e che la strategia terapeutica sia stata alterata in più del 60% dei pazienti dopo biopsia. Da ultimo, hanno ipotizzato l’uso della target therapy nella terapia neoadiuvante. Osservazione, questa, che amplierebbe l’utilizzo del nomogramma anche nella stratificazione del rischio in studi clinici sulla terapia neoadiuvante [Umberto Capitanio & Pierre I. Karakiewicz in: European Urology 2009;55(2):298].
Renal Cancer Newsgroup – Numero 2 – Febbraio 2009