Sabato, 6 dicembre – “Sono disponibili oggi nuovi ed eccitanti approcci terapeutici per controllare i fenomeni emorragici nei pazienti con patologie piastriniche”. Questo afferma Kenneth Kaushansky, presidente dell’ASH 2008, professore ‘Helen M. Ranney’ e direttore della Cattedra del Dipartimento di Medicina dell’Università della California alla San Diego School of Medicine, certo che i risultati degli studi presentati al convegno potranno comportare miglioramenti significativi sulle modalità di trattamento e quindi sulla prognosi dei pazienti affetti da tali patologie. Quattro studi riassumono i principali progressi registrati in questo ambito: una nuova combinazione terapeutica per i pazienti affetti da porpora trombocitopenica idiopatica (PTI), non precedentemente trattati; un nuovo trattamento orale per la PTI cronica; un regime di trasfusioni piastriniche a basse dosi per i pazienti con trombocitopenia iporigenerante; infine, un nuovo approccio terapeutico con trasfusione di piastrine dopo chemioterapia ad alte dosi e trapianto autologo di cellule staminali. Francesco Zaja della clinica ematologica DIRM AOUD di Udine ha presentato i risultati di uno studio multicentrico di fase III, che ha dimostrato l’efficacia e sicurezza dell’associazione di rituximab e desametasone, in pazienti adulti con PTI non precedentemente trattati. Tale regime potrebbe rappresentare un’efficace opzione terapeutica prima della splenectomia in alcuni pazienti e di cura per altri.
SIEnews – Numero 24 – 18 dicembre 2008