sabato, 14 dicembre 2024
Medinews
8 Febbraio 2019

Nivolumab or nivolumab plus ipilimumab in patients with relapsed malignant pleural mesothelioma (IFCT-1501 MAPS2): a multicentre, open-label, randomised, non-comparative, phase 2 trial

There is no recommended therapy for malignant pleural mesothelioma that has progressed after first-line pemetrexed and platinum-based chemotherapy. Disease control has been less than 30% in all previous studies of second-line drugs. Preliminary results have suggested that anti-programmed cell death 1 (PD-1) monoclonal antibody could be efficacious in these patients. We thus aimed to prospectively assess the anti-PD-1 monoclonal antibody alone or in … (leggi tutto)

Ancora una volta un dato sul mesotelioma dal Gruppo francese, questa volta in una linea di trattamento successive alla prima: 125 pazienti (in seconda o terza linea) in 21 centri in Francia sono stati randomizzati (marzo-agosto 2016) a nivolumab 3 mg/kg ogni 2 settimane (n = 63) o nivolumab più ipilimumab 1 mg/kg ogni 6 settimane (n = 62).
L’obiettivo primario (valutato su 108 pazienti) era la percentuale di pazienti con controllo di malattia a 12 settimane, che si è rivelato pari al 44% (24 pazienti) nel braccio con nivolumab e 50% (27 pazienti) nel braccio di combinazione. Con un follow-up mediano di 20,1 mesi, il PFS mediano era di 4 mesi nel braccio con solo nivolumab e 5,6 nel braccio di combinazione con una mOS di 11,9 vs 15,9 mesi. Eventi avversi di grado 3 e 4 si sono registrati nel 14% dei pazienti trattati con nivolumab e 26% se trattati con nivolumab e ipilimumab essendo l’astenia la tossicità più frequente insieme al rialzo di transaminasi e di lipasi. Nessun evento farmaco correlato ha causato decesso nel braccio con solo nivolumab mentre 3 pazienti sono deceduti nel braccio di combinazione per encefalite, epatite fulminante e insufficienza renale acuta.
Gli autori concludono che i risultati sono promettenti e in assenza di tossicità di rilievo. Sicuramente è un dato importante, a maggior ragione se calato in una patologia dove non esistono troppe alternative terapeutiche a fronte di un carico sociale notevole. Tuttavia, ulteriori dati di efficacia e soprattutto di tollerabilità sono sicuramente necessari prima di parlare di applicabilità clinica.
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