lunedì, 2 ottobre 2023
Medinews
30 Aprile 2013

NEOPLASIE MALIGNE INDOTTE DALLA RADIOTERAPIA: CARATTERISTICHE CLINICHE, PATO-BIOLOGIA E NUOVI APPROCCI PER RIDURRE IL RISCHIO

Steve Braunstein e Jean L. Nakamura della University of California di San Francisco hanno recentemente pubblicato sulla rivista Frontiers in Oncology (leggi testo integrale) una revisione di dati epidemiologici, ‘modelling’ e rilascio della terapia con radiazioni ionizzanti, individuando gli aspetti comuni di queste linee di ricerca e il potenziale impatto sulle cure dei pazienti. Uno degli effetti più significativi della radioterapia sui tessuti normali è la mutagenesi, che sta alla base dello sviluppo di neoplasie maligne indotte dalle radiazioni. Questi tumori rappresentano complicanze tardive della radioterapia e sembrano manifestarsi sempre più frequentemente tra i sopravviventi da tumori sviluppati in età pediatrica e adulta. Le basi genetiche che originano mutazioni germinali nei geni di soppressione tumorale sono fattori di rischio noti. Un certo successo è stato osservato utilizzando studi di associazione su tutto il genoma per identificare polimorfismi germinali associati a suscettibilità genica. I due autori sottolineano anche che gli aspetti evidenziati con la genetica, l’epidemiologia e lo sviluppo di modelli sperimentali stanno definendo potenziali strategie da offrire alle persone a rischio di neoplasie maligne indotte dalle radiazioni. Allo stesso tempo, sforzi tecnologici sono volti a sviluppare nuove modalità di rilascio della radioterapia per diminuire l’irradiazione ai tessuti normali e, quindi, mitigare il rischio di sviluppare neoplasie maligne indotte dalle radiazioni.
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