5 Aprile 2011
NELLA CAPITALE AUMENTANO I CONTENZIOSI MEDICO-PAZIENTE: +15% IN 5 ANNI
A Roma il rapporto tra camici bianchi e pazienti è sempre più conflittuale. È quanto emerge dalla Mappa dei Conflitti nella Capitale elaborata dall’Osservatorio sui Conflitti e sulla Conciliazione, costituito nel luglio 2010. L’ente ha raccolto i dati relativi alle controversie giudiziali dal 2005, con particolare riferimento alle materie per le quali è stata prevista la mediazione obbligatoria, entrata in vigore lo scorso 21 marzo. In questo periodo le cause inerenti la responsabilità medica hanno avuto una variazione annuale media pari a +6% (+15% nel 2010 rispetto al 2005), a fronte di una complessiva riduzione di tutte le altre tipologie di contenziosi. In particolare, l’analisi dei dati del Tribunale di Roma e del Ministero della Giustizia, mostra che, nel periodo preso in esame, in campo medico si sono registrati 2.372 procedimenti di cui 424 nel 2010 (erano “solo” 369 nel 2005).“Non vi è dubbio – si legge nel rapporto – che il dato tragga le sue origini dalla forte tensione conflittuale che si è sviluppata proprio in questi ultimi anni tra medico e paziente e che ha trovato come unico sbocco il ricorso alla strada giudiziaria”. A tale proposito, il documento segnala che “la conciliazione obbligatoria su una materia come la responsabilità medica potrebbe avere effetti deflattivi significativi. “Come Ordine di Roma già dal 2005 abbiamo fatto da apripista in Italia alla conciliazione in campo medico – ha ricordato Mario Falconi, Presidente dei medici capitolini – prima con il progetto “Accordia”, poi con il primo studio territoriale, con criteri scientifici, sulla medicina difensiva, conseguenza diretta del crescente ricorso dei pazienti alle aule del Tribunale. Oggi consolidiamo il percorso con la firma della convezione con la Camera di Conciliazione. In ogni caso, non bisogna mai dimenticare che il numero di controversie, per quanto in aumento, sono una goccia nel mare di tutti gli atti che quotidianamente vengono praticati sui pazienti e che in molte di queste cause il medico viene assolto”.