lunedì, 5 giugno 2023
Medinews
27 Settembre 2017

Negative hyper-selection of metastatic colorectal cancer patients for anti-EGFR monoclonal antibodies: the PRESSING case-control study

Refining the selection of metastatic colorectal cancer (mCRC) patients candidates for anti-EGFR monoclonal antibodies beyond RAS and BRAF testing is a challenge of precision oncology. Several uncommon genomic mechanisms of primary resistance, leading to activation of tyrosine kinase receptors other than EGFR or downstream signaling pathways, have been suggested by preclinical and retrospective studies. We conducted this multicenter, prospective, case-control … (leggi tutto)

La validazione di biomarcatori di resistenza primaria agli anti-EGFR oltre RAS e BRAF è un ‘unmet need’ nel mCRC, ma anche una sfida difficile. Infatti la rarità di questi potenziali biomarcatori (come l’amplificazione di HER2/MET, le traslocazioni di ALK, ROS1, NTRK e RET) ne rende improbabile la validazione all’interno di studi randomizzati, sebbene dati preclinici abbiano evidenziato chiaramente come la presenza di questi ‘driver di oncogene addiction’ renda di fatto secondaria l’EGFR-dipendenza di questi tumori. Inoltre questi biomarcatori stanno emergendo sempre più come target terapeutici importanti e pertanto strategie terapeutiche alternative dovranno essere sempre più incoraggiate per questi sottogruppi molecolari seppur rari. Per rispondere a questo ‘challenge’, gli autori hanno scelto di effettuare uno studio caso controllo, dove effettivamente le alterazioni molecolari del “PRESSING Panel” (amplificazioni HER2/MET, fusioni ALK/ROS1/NTRK1-3/RET e mutazioni HER2/PI3K/PTEN/AKT1) sono risultate nettamente e significativamente più frequenti nei casi con resistenza primaria rispetto ai controlli con sensibilità agli anti-EGFR. Carte vincenti dello studio sono l’ipotesi statistica a priori, la stringente selezione clinica dei pazienti in base a criteri predefiniti di resistenza/sensibilità (in particolare esclusi pazienti responders se associata chemioterapia di prima o seconda linea) e anche l’aver considerato i fattori di resistenza come un unico pannello overall, ovviando alla rarità dei singoli fattori considerati individualmente. Limiti sono costituiti dall’assenza di un controllo non trattato, che consentirebbe di concludere in maniera definitiva sull’utilità clinica del valore predittivo del pannello, sebbene sia ormai remota la possibilità di disporre di casistiche controllate.
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