Il rischio di morte per fumo di sigaretta è in continua crescita nelle donne, ma attualmente questi aumentati rischi sono quasi identici nei due sessi, rispetto alle persone che non hanno mai fumato. Negli uomini, i rischi associati al fumo si sono stabilizzati ai livelli elevati osservati negli anni ’80, ad eccezione di un continuo ed inspiegato incremento della mortalità per bronco-pneumopatia ostruttiva (BPCO). Negli Stati Uniti, i rischi di malattie correlate al fumo di sigaretta sono aumentati nel XX secolo, prima tra i fumatori maschi e in seguito anche nelle donne, ma non è chiaro se questi rischi abbiano continuato ad aumentare negli ultimi 20 anni. Ricercatori dei maggiori centri oncologici statunitensi, in collaborazione con epidemiologi australiani, hanno misurato le tendenze di mortalità nel tempo durante tre periodi (1959 – 1965, 1982 – 1988 e 2000 – 2010) e hanno comparato i rischi assoluti e relativi secondo sesso e stato di abitudine al fumo (dichiarato dalla persona) nei partecipanti che avevano raggiunto o superato i 55 anni durante il follow-up di due studi clinici di coorti storiche e in 5 studi raggruppati di coorti contemporanee. Nello studio pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine (
leggi abstract), i rischi relativi di morte per tumore del polmone nelle fumatrici, rispetto alle donne che non hanno mai fumato, erano 2.73, 12.65 e 25.66 rispettivamente nelle coorti degli anni ’60, ’80 e contemporanea; i corrispondenti rischi relativi nei fumatori maschi, rispetto agli uomini che non avevano mai fumato, erano 12.22, 23.81 e 24.97. Nelle coorti contemporanee, i fumatori di entrambe i sessi mostravano rischi relativi di morte simili anche per BPCO (25.61 nei maschi e 22.35 nelle femmine), cardiopatia ischemica (rispettivamente 2.50 e 2.86), qualsiasi tipo di ictus (rispettivamente 1.92 e 2.10) e per tutte le cause combinate insieme (rispettivamente 2.80 e 2.76). La mortalità per BPCO tra i fumatori maschi ha continuato ad aumentare nelle coorti contemporanee in quasi tutti i gruppi d’età rappresentati nello studio ed entro ogni ‘strato’ di durata e intensità del fumo. Tra gli uomini di 55 – 74 anni e le donne di 60 – 74 anni, la mortalità per tutte le cause era almeno tre volte maggiore nei fumatori attuali, rispetto a coloro che non avevano mai fumato, e smettere di fumare ad ogni età riduceva sensibilmente i tassi di mortalità. In conclusione, lo studio suggerisce che il rischio di morte conseguente al fumo di sigaretta continua ad aumentare nelle donne e gli accresciuti rischi sono ora quasi identici nei due sessi, rispetto alle persone che non hanno mai fumato. Negli uomini, i rischi associati al fumo si sono stabilizzati agli alti livelli raggiunti negli anni ’80, ad eccezione di un continuo e inspiegabile aumento della mortalità per BPCO.