Riabilitare il cuore, anche dopo un infarto, è decisivo: lo conferma una ricerca del Cardiac Wellness Institute di Calgary, in Canada. “I benefici sono evidenti per tutti – ha spiegato Billie-Jean Martin che ha diretto lo studio -. Anzi, chi parte da una situazione peggiore ottiene vantaggi ancora più cospicui”. I ricercatori hanno seguito 3.000 pazienti che avevano subito un infarto fra il 1996 e il 2010; all’inizio dello studio sono stati misurati girovita, indice di massa corporea, colesterolo, glicemia, pressione e forma fisica grazie a un test sul tapis roulant. Successivamente, per 12 settimane, i pazienti hanno seguito un programma di riabilitazione cardiovascolare composto da esercizi aerobici, di stretching e di resistenza, ma anche da sessioni di educazione alimentare, di gestione dello stress e di aderenza alle cure. Alla fine, e dopo un anno dal termine dell’intervento, i partecipanti sono stati nuovamente sottoposti al test per misurare il livello di forma fisica. “Abbiamo osservato che a un miglior grado di forma fisica corrisponde una minore mortalità: si tratta perciò di un ottimo elemento predittivo di sopravvivenza – ha affermato Martin -. Se ad esempio si passa da un basso livello di forma fisica a uno intermedio, il tasso di mortalità si riduce del 30%. E chi è più fuori forma raccoglie benefici anche da piccoli progressi”.
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- MIGLIORARE LA FORMA FISICA DOPO L’INFARTO DIMINUISCE LA MORTALITA’