Benefici su attenzione e comportamento possono essere ottenuti e mantenuti nel tempo con la somministrazione di metilfenidato protratta almeno un anno nei sopravviventi da cancro sviluppato in età giovanile. In studi a breve termine, il metilfenidato (farmaco utilizzato efficacemente nei bambini con disturbi dell’attenzione, ADHD) ha migliorato i sintomi in alcuni sopravviventi da cancro in età pediatrica, ma la sua efficacia a lungo termine non era stata dimostrata. Lo studio multicentrico pubblicato nella rivista Journal of Clinical Oncology (
leggi abstract originale) ha esaminato l’efficacia nel lungo termine (10 mesi) con dosi di mantenimento di metilfenidato in sopravviventi da tumori cerebrali (n = 35) e da leucemia linfoblastica acuta (n = 33), sviluppati in età pediatrica. Questionari per la misura dell’attenzione (Conners’ Continuous Performance Test [CPT], Conners’ Rating Scales [CRS]), delle abilità scolastiche (Wechsler Individual Achievement Test [WIAT]), della socializzazione (Social Skills Rating System [SSRS]) e dei problemi comportamentali (Child Behavior Checklist [CBCL]) sono stati somministrati prima (basale) e alla fine dello studio con metilfenidato, quando ancora in trattamento. Un gruppo di controllo, composto da pazienti oncologici giovani ai quali non è stato somministrato il farmaco (31 casi di tumori cerebrali e 23 di leucemia linfoblastica acuta), è stato valutato con le stesse misure ripetute a distanza di 2 mesi. Nel gruppo di pazienti trattati con metilfenidato, l’analisi della varianza delle misure ripetute ha evidenziato un miglioramento significativo della ‘performance’ di attenzione sostenuta (indici CPT, p < 0.05), delle valutazioni dell’attenzione da parte del genitore, dell’insegnante e dello stesso paziente (indici CRS, p < 0.05) e in quelle sulla socializzazione o sui problemi di comportamento elaborate dal genitore (indici SSRS e CBCL, p < 0.05). Non è stato osservato invece alcun miglioramento significativo sulle abilità scolastiche (WIAT) in entrambi i gruppi. Sebbene non siano stati evidenziati avanzamenti scolastici, gli autori auspicano che il metilfenidato possa offrire benefici in altre aree non ancora valutate.