sabato, 3 giugno 2023
Medinews
30 Giugno 2009

MELPHALAN, PREDNISONE E TALIDOMIDE IN PAZIENTI ULTRASETTANTENNI CON MIELOMA MULTIPLO DI NUOVA DIAGNOSI

È confermata la superiorità della combinazione dei tre farmaci nel prolungare la sopravvivenza in presenza di tossicità accettabile. Fino a qualche tempo fa, il trattamento standard per pazienti anziani affetti da mieloma multiplo (MM) consisteva di melphalan e prednisone. L’aggiunta di talidomide a questa combinazione si è tradotta in un beneficio in termini di sopravvivenza. Lo studio randomizzato di fase III, controllato verso placebo, pubblicato nella rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract originale), ha valutato l’efficacia della combinazione di melphalan, prednisone e talidomide in pazienti di oltre 75 anni con MM di nuova diagnosi. Ricercatori francesi hanno arruolato, tra aprile 2002 e dicembre 2006, 232 pazienti con MM non precedentemente trattato, di età > 75 anni. Di questi, 229 pazienti sono stati trattati con melphalan (0.2 mg/kg/die) e prednisone (2 mg/kg/die) per 12 cicli (giorno 1-4) ogni 6 settimane e randomizzati a ricevere 100 mg/die di talidomide orale (n = 113) o placebo (n = 116), per 72 settimane consecutive. L’endpoint primario era la sopravvivenza globale. Dopo un follow-up mediano di 47.5 mesi, la sopravvivenza globale era significativamente più lunga per il gruppo di pazienti che avevano ricevuto la combinazione dei tre farmaci, rispetto a quelli che avevano ricevuto melphalan e prednisone (mediana: 44.0 vs 29.1 mesi; p = 0.028). La sopravvivenza libera da progressione era anch’essa significativamente più lunga nel gruppo di pazienti trattati con i tre farmaci in combinazione (mediana: 24.1 vs 18.5 mesi; p = 0.001). Riguardo agli eventi avversi, due erano quelli più frequentemente osservati nel gruppo a tre farmaci: neuropatia periferica di grado 2-4 (20% vs 5% nel gruppo trattato con melphalan-prednisone-placebo; p < 0.001) e neutropenia di grado 3-4 (23% vs 9%; p = 0.003).
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