È confermata la superiorità della combinazione dei tre farmaci nel prolungare la sopravvivenza in presenza di tossicità accettabile. Fino a qualche tempo fa, il trattamento standard per pazienti anziani affetti da mieloma multiplo (MM) consisteva di melphalan e prednisone. L’aggiunta di talidomide a questa combinazione si è tradotta in un beneficio in termini di sopravvivenza. Lo studio randomizzato di fase III, controllato verso placebo, pubblicato nella rivista Journal of Clinical Oncology (
leggi abstract originale), ha valutato l’efficacia della combinazione di melphalan, prednisone e talidomide in pazienti di oltre 75 anni con MM di nuova diagnosi. Ricercatori francesi hanno arruolato, tra aprile 2002 e dicembre 2006, 232 pazienti con MM non precedentemente trattato, di età > 75 anni. Di questi, 229 pazienti sono stati trattati con melphalan (0.2 mg/kg/die) e prednisone (2 mg/kg/die) per 12 cicli (giorno 1-4) ogni 6 settimane e randomizzati a ricevere 100 mg/die di talidomide orale (n = 113) o placebo (n = 116), per 72 settimane consecutive. L’endpoint primario era la sopravvivenza globale. Dopo un follow-up mediano di 47.5 mesi, la sopravvivenza globale era significativamente più lunga per il gruppo di pazienti che avevano ricevuto la combinazione dei tre farmaci, rispetto a quelli che avevano ricevuto melphalan e prednisone (mediana: 44.0 vs 29.1 mesi; p = 0.028). La sopravvivenza libera da progressione era anch’essa significativamente più lunga nel gruppo di pazienti trattati con i tre farmaci in combinazione (mediana: 24.1 vs 18.5 mesi; p = 0.001). Riguardo agli eventi avversi, due erano quelli più frequentemente osservati nel gruppo a tre farmaci: neuropatia periferica di grado 2-4 (20% vs 5% nel gruppo trattato con melphalan-prednisone-placebo; p < 0.001) e neutropenia di grado 3-4 (23% vs 9%; p = 0.003).