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Medinews
8 Febbraio 2010

LOMBARDIA: SPENDE PER SANITÀ 6,7% PIL, MEDIA NAZIONALE E’ 8,7%

La Lombardia per la sanità spende il 6,7% del Pil, due punti in meno della media nazionale. A dirlo e’ il rapporto ‘La valutazione dell’efficacia ospedaliera 2004-2008’, che valuta e misura l’efficacia delle strutture ospedaliere lombarde, presentato a Milano durante il workshop ‘Valutare le performance in sanità’. I dati mostrano come la spesa sanitaria in Lombardia è pari al 6,7% del Pil, una cifra molto più bassa della media nazionale (8,7%). Anche le quote relative alle sole strutture pubbliche (5% rispetto a 6,8%) e a quelle private (1,7% a fronte di 1,9%) sono inferiori alla media nazionale. In Lombardia, inoltre, l’incidenza della spesa delle strutture sanitarie pubbliche e’ pari al 65% della spesa totale regionale. Stesso discorso per la spesa sanitaria pro capite, che in Lombardia si attesta su 1.603 euro contro i 1.703 della media nazionale, a causa di un costo inferiore dei ricoveri ospedalieri e della ripartizione delle risorse sanitarie per livelli essenziali d’assistenza. Il numero delle prestazioni ambulatoriali regionali è cresciuto nel corso degli anni (da 149.698.234 nel 2007 a 160.904.191 nel 2008, con un incremento del 7,5%), a conferma di un percorso volto a ridurre i ricoveri inappropriati e a spostare i ricoveri ordinari verso il day hospital e le prestazioni ambulatoriali. Miglioramenti anche sul fronte dei tempi di attesa. Nell’arco di 5 anni (2004-2009), infatti, l’esecuzione di prestazioni ambulatoriali entro i 30 giorni dalla richiesta è passata dal 70,92% all’82,72%. Per quanto riguarda i ricoveri, il numero complessivo si è ridotto da 2.062.338 a 1.879.051, nonostante, in 10 anni, la popolazione sia aumentata di 800mila unità. La riduzione dei ricoveri è da leggersi in modo positivo, sta a testimoniare, secondo il rapporto, un utilizzo sempre più appropriato dell’ospedale. Se i ricoveri calano, le cartelle cliniche controllate sono in aumento, dal 5,11% al 5,94%, mentre la media nazionale e’ del 2%. Nel 2008 la Asl ha controllato circa 112mila cartelle cliniche. E’ cresciuto anche l’effetto economico dei controlli relativi alla appropriatezza dei ricoveri e alla loro codifica, passato dai 14.414.309 euro del 2006 ai 24.958.186 del 2008. La percentuale di ricoveri a cui segue un trasferimento in un’altra struttura, invece, risulta essere costante negli anni e si attesta attorno al 2%. Il trasferimento indica non tanto un’errata valutazione prericovero, ma una gestione integrata del paziente a livello interaziendale. Sono le strutture pubbliche a ricorrere maggiormente al trasferimento e il trasferimento da pubblico a pubblico ogni anno corrisponde ad oltre il 60% dei casi. Ultimo dato, infine, e’ la riduzione della mortalità entro i 30 giorni dalla dimissione, un indicatore del miglioramento complessivo del trattamento di patologie come quelle celebrovascolari e politraumatiche, soprattutto nella fase iperacuta, e quelle oncologiche per le quali sono aumentate le possibilità terapeutiche.
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