mercoledì, 29 novembre 2023
Medinews
30 Marzo 2009

LIGURIA: INCIDENZA NUOVI TUMORI PIU’ BASSA MEDIA NAZIONALE

L’incidenza di nuovi tumori in Liguria risulta più bassa rispetto alla media nazionale, la regione si colloca al 10° posto fra quelle italiane, con il tumore alla prostata come patologia che ha il maggior numero di casi prevalenti negli uomini (7.260 casi il 25%) e il tumore al seno nelle donne (15.980 casi il 45%), mentre la mortalità per alcuni tumori (colon retto per uomini e donne e polmoni e mammella per donne) risulta più alta rispetto alla media nazionale. Questo e’ il risultato del primo rapporto sullo stato di salute della popolazione ligure, curato dal settore epidemiologia e prevenzione dell’agenzia regionale sanitaria della Liguria e dal dipartimento salute e servizi sociali della Regione Liguria e presentato a Palazzo Ducale a Genova. Una regione caratterizzata da una popolazione anziana, ma in buona salute con una percentuale di ultra 65enni affetti da malattie croniche pari al 39,1%, inferiore alla percentuale italiana che si attesta al 41%, anche se a livello generale il 14,9% dei liguri rispetto al 13% a livello nazionale e’ affetto da una patologia cronica. A cui si aggiunge un giudizio complessivamente positivo sulla percezione delle proprie condizioni di salute, il 58,4% afferma di sentirsi bene o molto bene a fronte di una quota del 7,8% che dichiara negativo o molto negativo il proprio stato di salute. I morti per tumore rappresentano in Liguria circa il 53% dei nuovi casi nei maschi e il 42% nelle donne. Il tumore al polmone è la più importante causa di morte nei maschi e quello alla mammella per le donne. Nella classifica nazionale la Liguria si colloca al 3° posto per mortalità evitabile per cause svariate nel genere maschile, per il genere femminile scende invece alla 13° posizione, nonostante le donne nella regione risultino molto più longeve degli uomini. Per quanto riguarda la disabilità il 5,7% della popolazione ligure risulta disabile, con problemi di tipo motorio e comunicativo, rispetto al 4,8% della media nazionale. Un dato a cui fa da contrappunto la percentuale di liguri ultra 65enni affetti da malattie croniche inferiore alla media nazionale. Diminuisce in Liguria l’incidenza di nuove diagnosi di HIV, dopo il picco che si era riscontrato nel 1995, con 7,6 nuovi casi per 100.000 abitanti nel 2006 a fronte di una media nazionale pari a 8,1 per 100.000 abitanti. Grazie anche all’allestimento di un buon sistema di sorveglianza da infezione da HIV. Per quanto concerne la modalità di acquisizione dell’infezione la trasmissione sessuale e’ ormai la causa principale, anche e soprattutto nelle persone eterosessuali (8.6% nelle donne e 77% negli uomini); l’iniezione di droghe quale momento di contagio e’ invece in netto calo rispetto al passato (79.5% nelle donne e 17% negli uomini). In generale il tasso di ospedalizzazione ha raggiunto il valore di 206,1 per 1.000 abitanti riducendosi di 2 punti percentuali rispetto al 2006, ma mantenendosi ancora al di sopra dell’obiettivo regionale. In particolare risulta alto per malattie croniche come lo scompenso cardiaco, il diabete e per bronchiti croniche, enfisema o asma che, in presenza di non complicanze, dovrebbero essere gestite in ambito ambulatoriale o domiciliare. Più alta la spesa sanitaria per l’acquisto di anti-depressivi nelle zone dell’entroterra rispetto a quelle sulla costa. ”Si tratta di un documento fondamentale – ha spiegato l’assessore regionale alla Salute, Claudio Montaldo – mai elaborato prima dalla nostra regione, che vuole costituire la base per tutti gli operatori per migliorare la situazione nel proprio settore di competenza”.
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