domenica, 1 ottobre 2023
Medinews
19 Febbraio 2013

LETROZOLO E TEMSIROLIMUS ORALE IN TERAPIA DI PRIMA LINEA DI DONNE IN POST-MENOPAUSA CON CARCINOMA MAMMARIO IN STADIO AVANZATO

L’aggiunta di temsirolimus a letrozolo nella terapia di prima linea delle pazienti con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico, mai trattate con inibitori delle aromatasi, non ha mostrato alcun miglioramento della sopravvivenza libera da progressione (PFS). Recenti dati avevano indicato una migliore PFS dopo aggiunta di everolimus al trattamento con exemestane in pazienti con cancro avanzato della mammella che manifestavano recidiva o progressione dopo terapia con inibitori delle aromatasi non steroidei. In questo studio randomizzato di fase III, controllato verso placebo, pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Oncology (leggi abstract), gli autori hanno riportato i risultati degli ‘outcome’ clinici della combinazione dell’inibitore mTOR (mammalian target of rapamycin) temsirolimus con letrozolo in pazienti naïve agli inibitori delle aromatasi. Sono state esaminate l’efficacia e la sicurezza della somministrazione orale, in prima linea, di letrozolo (2.5 mg al giorno), in associazione a temsirolimus (30 mg al giorno), per 5 giorni ogni 2 settimane, rispetto a letrozolo e placebo in 1112 pazienti con malattia avanzata, positiva ai recettori ormonali, mai trattata con inibitori delle aromatasi. In occasione della seconda analisi, pianificata, ‘ad interim’ (382 eventi di PFS), un comitato indipendente di monitoraggio dei dati ha raccomandato l’interruzione dello studio per mancanza di efficacia (futilità). Le pazienti erano bilanciate nei due gruppi (età mediana 63 anni, 10% in stadio III, 40% aveva ricevuto terapia endocrina adiuvante) e quelle in trattamento con la combinazione letrozolo/temsirolimus hanno manifestato più eventi di grado 3 – 4 (37 vs 24%). Non è stato tuttavia osservato alcun miglioramento globale dell’endpoint primario di PFS (mediana 9 mesi; hazard ratio [HR] 0.90, IC 95%: 0.76 – 1.07; p = 0.25), neanche nel sottogruppo di pazienti (40%) che avevano ricevuto precedente terapia endocrina adiuvante. Un’analisi esplorativa ha evidenziato una migliore PFS con la combinazione letrozolo/temsirolimus nelle pazienti di età ≤ 65 anni (9.0 vs 5.6 mesi; HR 0.75, IC 95%: 0.60 – 0.93; p = 0.009), che sono state esaminate separatamente (con analisi esplorativa della PFS a 5 mesi) utilizzando la metodologia della rappresentazione grafica dell’effetto del trattamento nella sottopopolazione (p = 0.003). In conclusione, l’aggiunta di temsirolimus a letrozolo non ha portato ad alcun miglioramento della PFS nella terapia di prima linea delle pazienti con carcinoma mammario avanzato mai trattate con inibitori delle aromatasi. Le analisi esplorative di beneficio nelle pazienti in post-menopausa più giovani richiedono, secondo gli autori, ulteriori conferme esterne.
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