Le donne che mostrano un aumento dell’indice di massa corporea (BMI) dopo il tumore mammario sono a maggiore rischio di ‘outcome’ sfavorevoli. Il ruolo prognostico della variazione di BMI durante e/o dopo i trattamenti per il tumore mammario in stadio iniziale è ancora poco chiaro. Nello studio pubblicato sulla rivista Future Oncology (leggi abstract) è stato inizialmente utilizzato il test del χ2 per esplorare la correlazione tra recidiva di tumore mammario e le variazioni di BMI in 520 pazienti con tumore mammario in stadio iniziale. Successivamente è stata applicata l’analisi di Cox per valutare l’associazione tra variazioni di BMI, BMI basale, fattori prognostici noti e recidive. I ricercatori dell’Ospedale ‘A. Perrino’ di Brindisi, in collaborazione con colleghi dell’Università di Verona e dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma, hanno osservato che l’aumento di BMI era un fattore determinante significativo di recidiva (p = 0.0008). In analisi multivariata, una variazione di BMI superiore al 5.71% è stata associata a tassi più alti di recidiva, così come l’età inferiore a 55 anni, lo stadio della malattia e il sottotipo molecolare. In conclusione, le donne che manifestano un aumento di BMI dopo tumore mammario sono a maggiore rischio di ‘outcome’ sfavorevoli.
Secondo la dottoressa Palma Fedele, primo autore dello studio e specialista in Oncologia presso l’Ospedale ‘A. Perrino’ di Brindisi, “la correlazione fra il peso corporeo e l’outcome delle pazienti con carcinoma mammario è stata, negli ultimi anni, ampiamente studiata. Dalle analisi retrospettive di studi randomizzati e dalle varie esperienze mono- e multicentriche riportate in letteratura è chiaramente emerso che l’obesità alla diagnosi rappresenta un fattore prognostico negativo per pazienti con ‘early breast cancer’. Non altrettanto chiaro è risultato, invece, il ruolo della variazione di peso corporeo o di BMI nelle pazienti con carcinoma mammario che ricevono trattamenti oncologici”. La dottoressa Fedele ribadisce che “questo è il primo studio monocentrico che esplora, nella stessa popolazione di pazienti con carcinoma della mammella iniziale, sia la correlazione fra le varie categorie di BMI alla diagnosi e il rischio di recidiva, che il ruolo della variazione di BMI prima e dopo i trattamenti oncologici e il rischio di recidiva. Dallo studio emerge chiaramente che la maggior parte delle pazienti incluse nell’analisi presenta un BMI > 25 al momento della diagnosi (66%), mentre il 64% delle pazienti presenta incremento di BMI dopo i trattamenti oncologici”. E conclude affermando che “i risultati dell’analisi suggeriscono che il controllo del peso corporeo deve rappresentare un obiettivo nel ‘management’ della paziente con carcinoma della mammella iniziale e proprio a quelle pazienti che presentano incremento di BMI vanno proposti interventi per il controllo del proprio peso corporeo”.
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- LA VARIAZIONE DI BMI AUMENTA IL RISCHIO DI RECIDIVA IN DONNE CON TUMORE MAMMARIO IN STADIO INIZIALE