domenica, 1 ottobre 2023
Medinews
3 Dicembre 2012

INIBITORI DI mTOR NEL TRATTAMENTO DEL TUMORE DELLA MAMMELLA POSITIVO AI RECETTORI ORMONALI

La combinazione di everolimus, un inibitore di mTOR (mammalian target of rapamycin), con exemestane nelle donne con cancro mammario metastatico positivo ai recettori ormonali (HR) rappresenta una nuova strategia di trattamento, anche se si dovrebbe aggiungere ‘con cautela’, per la tossicità che ne limita l’uso in pratica clinica e l’aderenza al trattamento. È essenziale che i clinici siano aggiornati sulle raccomandazioni chiave di gestione della tossicità e sulle specifiche linee guida per la variazione del dosaggio. A tutt’oggi, esiste una necessità terapeutica insoddisfatta nel trattamento del tumore della mammella endocrino-resistente, HR-positivo, HER(human epidermal growth factor receptor)2-negativo, in stadio avanzato. Studi preclinici sostengono l’ipotesi che l’inibizione di mTOR potrebbe potenzialmente controllare la resistenza sviluppata con la terapia endocrina. Gli autori dello studio pubblicato sulla rivista Annals of Oncology (leggi abstract) hanno condotto una revisione della letteratura sul cancro della mammella e inibitori di mTOR con consultazione della bibliografia ricavata dai manoscritti per identificare ulteriori studi. Studi di fase II indicavano che la combinazione degli inibitori di mTOR con la terapia endocrina era efficace nelle pazienti con malattia in stadio avanzato, in progressione dopo trattamento con inibitori delle aromatasi. I recenti risultati dello studio BOLERO-2, di fase III, hanno confermato che everolimus in combinazione con exemestane migliora significativamente la sopravvivenza libera da progressione e il tasso di risposta ed è associato a un profilo di sicurezza gestibile. In conclusione, la combinazione di everolimus ed exemestane nelle donne con cancro mammario metastatico HR-positivo è oggi considerata una nuova strategia terapeutica. Tuttavia è necessario porre attenzione agli effetti tossici, che potrebbero limitarne l’utilizzo pratico e l’aderenza. È essenziale, dunque, che i clinici siano informati sulle raccomandazioni chiave per la gestione della tossicità e sulle linee guida specifiche relative alla modificazione del dosaggio. Sono necessari, inoltre, ulteriori sforzi di ricerca sulle combinazioni di questi farmaci somministrati precocemente per migliorare la sopravvivenza delle pazienti con tumore mammario HR-positivo.
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