lunedì, 2 ottobre 2023
Medinews
17 Settembre 2012

INFLUENZA DI ETÀ E COMORBILITÀ SU MODALITÀ E ADERENZA ALLA TERAPIA E SULLA PROGNOSI DI PAZIENTI ANZIANE CON CANCRO OVARICO

Le pazienti anziane e quelle che presentano comorbilità ricevono meno frequentemente un trattamento chirurgico e medico ottimale, ma per la popolazione che lo riceve l’età anziana non è fattore indipendente di prognosi sfavorevole, mentre lo sono le comorbilità gravi. L’età delle pazienti con cancro all’ovaio è stata associata a prognosi più sfavorevole. Le ragioni potrebbero derivare da una maggiore comorbilità, un’età più avanzata e procedure chirurgiche o chemio-terapiche non ottimali. Ricercatori danesi dell’Odense University Hospital hanno valutato il significato delle comorbilità e dell’età ≥ 70 anni sul ricevimento di chirurgia citoriduttiva, chemio-terapia (CT) standard di combinazione, aderenza al trattamento CT e prognosi in uno studio retrospettivo di coorte che ha coinvolto tutte le donne registrate nel database nazionale danese con diagnosi di cancro ovarico o peritoneale nel periodo 2005 – 2006. La regressione logistica è stata utilizzata per determinare il valore predittivo di età e comorbilità (punteggio ASA) al ricevimento della chirurgia citoriduttiva e CT, o all’aderenza a CT. Il metodo di Kaplan-Meier e analisi del rischio proporzionale di Cox sono state utilizzate per le analisi di sopravvivenza. I risultati dello studio pubblicato sulla rivista Gynecologic Oncology (leggi abstract) hanno indicato che delle 961 pazienti 348 erano anziane (36.2%) e l’età ≥ 70 anni è stata evidenziata come fattore predittivo indipendente a non ricevere la chirurgia (OR 0.2, IC 95%: 0.1 – 0.5) e il trattamento CT (OR 0.03, IC 95%: 0.01 – 0.1). Anche le comorbilità erano predittive indipendenti a non ricevere il trattamento standard: il rischio OR per la chirurgia con punteggio ASA ≥ 3 era 0.2 (IC 95%: 0. 1 – 0.5) e quello di ricevere CT era 0.03 (IC 95%: 0.01 – 0.1). In generale, l’età ≥ 70 anni era fattore prognostico sfavorevole per la sopravvivenza globale (OS) e libera da progressione (PFS), ma l’effetto dell’età cessava dopo 16 mesi. La comorbilità è risultata fattore prognostico sfavorevole durante tutto il periodo di studio ma con effetti variabili nel tempo. Nelle pazienti trattate con CT, l’età non è stata evidenziata quale fattore prognostico, mentre un punteggio ASA ≥ 3 lo era. In conclusione, le pazienti anziane e che presentano comorbilità ricevono meno frequentemente trattamenti medici e chirurgici ottimali. Per il gruppo di pazienti che invece riceve trattamenti ottimali, l’età ≥ 70 anni non è fattore prognostico sfavorevole indipendente, mentre la comorbilità grave lo è.
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