sabato, 8 febbraio 2025
Medinews
11 Giugno 2013

INDIA: EFFICACIA DELLO SCREENING MEDIANTE ISPEZIONE VISIVA CON ACIDO ACETICO SULLA MORTALITÀ PER CANCRO ALLA CERVICE UTERINA

Lo screening, effettuato da personale sanitario primario mediante ispezione visiva dopo applicazione di acido acetico (VIA), ha significativamente ridotto la mortalità per carcinoma della cervice uterina a Mumbai. Questo screening è facilmente applicabile e potrebbe prevenire ogni anno 22000 morti cancro-specifiche in India e 72600 morti nei Paesi che hanno risorse limitate. Il cancro alla cervice uterina è il più comune tumore del sesso femminile nei Paesi in via di sviluppo ed è la principale causa di morte per cancro nelle donne indiane. Poiché lo screening basato sulla citologia non è facilmente attuabile in India, è necessaria l’evoluzione ad alternative più semplici. I ricercatori del Tata Memorial Centre di Mumbai hanno avviato uno studio randomizzato, controllato, a ‘cluster’ nel 1998 per esaminare l’efficacia dello screening VIA, effettuato da personale sanitario primario, di ridurre la mortalità per cancro della cervice uterina. Donne, di età compresa tra 35 e 64 anni, che non avevano anamnesi di cancro, sono state coinvolte nello studio presentato al 49mo Congresso Annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) (leggi abstract) durante la sessione plenaria di domenica 1 giugno. Lo studio è stato disegnato per includere 20 gruppi (‘cluster’) di circa 7500 donne eleggibili in ciascun ‘cluster’. Quattro sessioni di educazione sul cancro e di screening VIA sono state attuate dal personale sanitario primario a intervalli di 24 mesi nel gruppo di screening, mentre solo l’educazione sul cancro è stata offerta, dopo l’arruolamento, al gruppo di controllo. L’arruolamento è stato completato il 31 marzo 2002. Sebbene lo studio sia stato pianificato della durata di 16 anni, gli autori hanno analizzato i risultati dopo 12 anni, su consiglio del Data and Safety Monitoring Committee (DSMC). Nello studio, sono state arruolate 75360 donne in 10 ‘cluster’ nel gruppo di screening e 76178 donne in 10 ‘cluster’ comparabili nel gruppo di controllo. L’analisi è stata condotta sulla popolazione ‘intention-to-treat’. Nel gruppo di screening, la partecipazione è risultata dell’89% e l’aderenza alla conferma diagnostica post-screening è stata del 79%. La qualità dello screening, eseguito dal personale sanitario primario, era comparabile a quella di ginecologi esperti (к = 0.84). L’incidenza di carcinoma invasivo della cervice uterina è risultata di 26.74 casi per 100000 (IC 95%: 23.41 – 30.74) nel gruppo randomizzato allo screening e di 27.49 per 100000 (IC 95%: 23.66 – 32.09) in quello di controllo. L’aderenza al trattamento per il tumore invasivo è stata dell’86.34% nel gruppo di screening e del 72.29% in quello di controllo. Il gruppo di screening ha mostrato una riduzione del 31% della mortalità per cancro della cervice (rate ratio [RR] di mortalità 0.69, IC 95%: 0.54 – 0.88; p = 0.003), rispetto al gruppo di controllo. Una riduzione del 7% è stata inoltre osservata sulla mortalità per tutte le cause (RR di mortalità 0.93, IC 95%: 0.79 – 1.10; p = 0.41). In conclusione, lo screening VIA, effettuato da personale sanitario primario, ha significativamente ridotto la mortalità per cancro della cervice uterina in India. Lo stesso screening è risultato facilmente eseguibile e potrebbe prevenire ogni anno 22000 morti per carcinoma della cervice uterina in India e almeno 72600 decessi nei Paesi con ridotte risorse.
TORNA INDIETRO