Lo screening, effettuato da personale sanitario primario mediante ispezione visiva dopo applicazione di acido acetico (VIA), ha significativamente ridotto la mortalità per carcinoma della cervice uterina a Mumbai. Questo screening è facilmente applicabile e potrebbe prevenire ogni anno 22000 morti cancro-specifiche in India e 72600 morti nei Paesi che hanno risorse limitate. Il cancro alla cervice uterina è il più comune tumore del sesso femminile nei Paesi in via di sviluppo ed è la principale causa di morte per cancro nelle donne indiane. Poiché lo screening basato sulla citologia non è facilmente attuabile in India, è necessaria l’evoluzione ad alternative più semplici. I ricercatori del Tata Memorial Centre di Mumbai hanno avviato uno studio randomizzato, controllato, a ‘cluster’ nel 1998 per esaminare l’efficacia dello screening VIA, effettuato da personale sanitario primario, di ridurre la mortalità per cancro della cervice uterina. Donne, di età compresa tra 35 e 64 anni, che non avevano anamnesi di cancro, sono state coinvolte nello studio presentato al 49mo Congresso Annuale dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO) (
leggi abstract) durante la sessione plenaria di domenica 1 giugno. Lo studio è stato disegnato per includere 20 gruppi (‘cluster’) di circa 7500 donne eleggibili in ciascun ‘cluster’. Quattro sessioni di educazione sul cancro e di screening VIA sono state attuate dal personale sanitario primario a intervalli di 24 mesi nel gruppo di screening, mentre solo l’educazione sul cancro è stata offerta, dopo l’arruolamento, al gruppo di controllo. L’arruolamento è stato completato il 31 marzo 2002. Sebbene lo studio sia stato pianificato della durata di 16 anni, gli autori hanno analizzato i risultati dopo 12 anni, su consiglio del Data and Safety Monitoring Committee (DSMC). Nello studio, sono state arruolate 75360 donne in 10 ‘cluster’ nel gruppo di screening e 76178 donne in 10 ‘cluster’ comparabili nel gruppo di controllo. L’analisi è stata condotta sulla popolazione ‘intention-to-treat’. Nel gruppo di screening, la partecipazione è risultata dell’89% e l’aderenza alla conferma diagnostica post-screening è stata del 79%. La qualità dello screening, eseguito dal personale sanitario primario, era comparabile a quella di ginecologi esperti (
к = 0.84). L’incidenza di carcinoma invasivo della cervice uterina è risultata di 26.74 casi per 100000 (IC 95%: 23.41 – 30.74) nel gruppo randomizzato allo screening e di 27.49 per 100000 (IC 95%: 23.66 – 32.09) in quello di controllo. L’aderenza al trattamento per il tumore invasivo è stata dell’86.34% nel gruppo di screening e del 72.29% in quello di controllo. Il gruppo di screening ha mostrato una riduzione del 31% della mortalità per cancro della cervice (rate ratio [RR] di mortalità 0.69, IC 95%: 0.54 – 0.88; p = 0.003), rispetto al gruppo di controllo. Una riduzione del 7% è stata inoltre osservata sulla mortalità per tutte le cause (RR di mortalità 0.93, IC 95%: 0.79 – 1.10; p = 0.41). In conclusione, lo screening VIA, effettuato da personale sanitario primario, ha significativamente ridotto la mortalità per cancro della cervice uterina in India. Lo stesso screening è risultato facilmente eseguibile e potrebbe prevenire ogni anno 22000 morti per carcinoma della cervice uterina in India e almeno 72600 decessi nei Paesi con ridotte risorse.