15 Gennaio 2013
INDAGINE FIASO SULLE MALATTIE CRONICHE, MMG POCO INTEGRATI CON GLI SPECIALISTI
Il medico di medicina generale è poco coinvolto e integrato con gli specialisti nel percorso assistenziale per le malattie croniche. E’ quanto ha evidenziato la ricerca della Fiaso (la Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere) realizzata in partnership con il Cergas Bocconi Misurazione e valutazione dell’integrazione professionale e sulla continuità delle cure. L’indagine ha esaminato il livello d’integrazione tra medici di famiglia, ospedalieri, specialisti ed infermieri per tre patologie croniche: diabete in pazienti con danno d’organo, insufficienza respiratoria grave connessa a broncopolmonite, tumori in fase avanzata seguiti in Assistenza Domiciliare Integrata. Analizzando i voti, in una scala da 0 a 5, superano la sufficienza nell’indice d’integrazione tutti e tre i percorsi assistenziali (3,24 per il diabete, 3,06 per le insufficienze respiratorie e 3,17 per i tumori). Gli indici variano se applicati ai MMG o a specialisti. Per il diabete i medici di base non vanno, infatti, al di là del 2,40 contro il 4,03 degli specialisti. Mentre il rapporto, sempre a vantaggio degli specialisti, è di 2,39 contro 3,65 per le insufficienze respiratorie gravi e di 2,69 contro 3,68 per i tumori. “Questi scarti – si legge nell’indagine – sono dovuti soprattutto alla frequenza degli scambi informativi, mentre è buona sia per gli specialisti che per i medici di famiglia la condivisione dei percorsi terapeutici. Anche se i MMG tendono a confrontarsi soprattutto con i medici ospedalieri e gli specialisti territoriali, mentre questi ultimi preferiscono comunicare tra loro o al massimo con gli infermieri, lasciando un ruolo un po’ marginale ai medici di base”.