2 Marzo 2009
IN UE REALIZZATI MENO DELLA META’ SCREENING ONCOLOGICI CONSIGLIATI
Nei paesi dell’Unione Europea gli screening oncologici effettivamente realizzati sono meno della metà di quelli suggeriti dal Consiglio europeo. Queste, in estrema sintesi, le conclusioni del rapporto 2008 della Commissione europea sull’applicazione degli screening oncologici. Il cancro è la seconda causa di morte più diffusa nell’Ue e ogni anno sono 3,2 milioni i cittadini europei a cui viene diagnosticato un tumore. Grazie agli screening oncologici, però, il cancro può essere diagnosticato sempre più precocemente consentendo così di intervenire sul tumore fin dai primi stadi e aumentando le possibilità di guarigione dei pazienti. Per questo motivo, nel 2003, il Consiglio europeo ha adottato una raccomandazione sugli screening oncologici che definisce le linee guida per la prevenzione del cancro al seno, al collo dell’utero e al colon-retto. Una raccomandazione non del tutto seguita dai paesi dell’Ue. I loro programmi di screening per la prevenzione del cancro al seno sono solo 22 su 27 e il numero scende a 15 se si parla di tumori al collo dell’utero e a 12 per i tumori al colon-retto. “In questo momento di insicurezza economica – ha dichiarato Androulla Vassilliou, della Commissione europea per la Salute – abbiamo più che mai bisogno di riconoscere l’importanza di fare piani per garantire la salute nel futuro. Investire nei programmi di screening rende possibile un risparmio sul lungo termine, perché la prevenzione è il modo più efficace da un punto di vista sanitario e più efficiente da un punto di vista economico per ridurre l’impatto del cancro sulla popolazione europea”.