Dopo l’introduzione delle linee guida dell’AASLD, malgrado la loro scarsa applicazione, la sopravvivenza può essere influenzata solo da una diagnosi precoce, non dal trattamento
Un consenso sul sistema di stadiazione più affidabile per l’epatocarcinoma (HCC) non è stato ancora raggiunto, anche se il più usato al momento è il Barcelona Clinic Liver Cancer (BCLC), adottato dall’American Association for the Study of Liver Diseases (AASLD). Un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova ha valutato quanti pazienti ricevono diagnosi “molto precoce” e “precoce” secondo le linee guida dell’AASLD e se la loro sopravvivenza dipenda dal trattamento scelto. Gli autori dello studio, pubblicato nella rivista BMC Cancer (leggi abstract originale), hanno analizzato 530 casi di pazienti con HCC “molto precoce” e “precoce” arruolati in uno studio del gruppo collaborativo multicentrico italiano (ITA.LI.CA). I casi di HCC allo stadio “molto precoce” erano il 3% e all’analisi multivariata di Cox non sono state individuate variabili indipendenti associate alla sopravvivenza. I pazienti che seguivano le raccomandazioni dell’AASLD (20%) non hanno mostrato sopravvivenza più lunga. Nei casi di HCC allo stadio “precoce” (25%), il trattamento ha significativamente alterato la sopravvivenza (p = 0.0001) e il 28% dei pazienti trattati in accordo ai criteri AASLD sono sopravvissuti più a lungo (p = 0.004). L’analisi di Cox ha identificato solo età, sesso, numero di lesioni e classe Child quali fattori prognostici indipendenti di sopravvivenza. I pazienti con HCC allo stadio “molto precoce” sono stati, in questa fase, molto pochi. Nella maggior parte dei casi, i pazienti non sono stati trattati con la terapia suggerita come la più appropriata dalle linee guida dell’AASLD e il tipo di trattamento non ha avuto alcun impatto sulla sopravvivenza, anche se bisogna considerare che il numero di pazienti era relativamente basso e parte di essi aveva ricevuto la diagnosi prima dell’introduzione delle linee guida. L’analisi quindi potrebbe non essere considerata conclusiva e dovrebbe essere convalidata. Il gruppo in stadio “precoce” aveva più pazienti, pochi dei quali trattati secondo le linee guida, sia prima che dopo la pubblicazione delle stesse. La sopravvivenza è stata parzialmente predetta dal tipo di trattamento, con migliori risultati tra i pazienti trattati secondo le linee guida AASLD.Liver Cancer Newsgroup – Numero 3 – Marzo 2009