Chirurghi della Shinshu University School of Medicine di Matsumoto in Giappone hanno indicato la resezione anatomica quale strategia chirurgica più appropriata, rispetto alla non anatomica, per la prevenzione delle recidive intraepatiche in fase iniziale nei pazienti con epatocarcinoma (HCC) solitario. Il tipo di resezione non sembra avere un’influenza significativa sulla recidiva tardiva. Gli studi sul tipo di resezione chirurgica anatomica o non anatomica nei pazienti con HCC sono limitati sia per quanto riguarda la recidiva precoce (
< 2 anni) che quella tardiva (> 2 anni). Tra il 1990 e il 2004, gli autori hanno eseguito 365 resezioni epatiche potenzialmente curative. Tra queste, 233 casi di tumore solitario (106 resezioni anatomiche e 127 non anatomiche) sono stati inseriti nello studio pubblicato nel Journal of Hepato-Biliary-Pancreatic Surgery (
leggi abstract originale). Sono stati valutati i seguenti esiti clinici: tasso di recidiva precoce e tardiva, topografia delle recidive e fattori di rischio per la recidiva precoce. Quest’ultima, dopo resezione anatomica, era significativamente più bassa di quella osservata dopo resezione non anatomica. Le percentuali di recidiva a 1 e 2 anni erano rispettivamente 13.8 e 29.8% nel primo gruppo (resezione anatomica) e rispettivamente 22.6 e 46.3% nel secondo (p = 0.01; log-rank test). Le percentuali di recidiva tardiva erano invece simili nei due gruppi (p = 0.36). La recidiva a localizzazione intraepatica, dopo resezione non anatomica, è stata osservata in 25 degli 89 pazienti (28%) e in 3 dei 64 pazienti dopo resezione anatomica (p = 0.0002). L’analisi multivariata di Cox ha indicato quale possibile variabile che contribuisce alla recidiva di HCC il tipo di resezione eseguito (resezione non anatomica: hazard ratio = 1.84; intervallo di confidenza 95%: 1.01-3.37).
Liver Cancer Newsgroup – Numero 3 – Novembre 2008