Per migliorare la sopravvivenza a lungo termine e ridurre le recidive di cancro allo stomaco viene raccomandata l’asportazione di almeno 15 linfonodi durante linfoadenectomia D2. Ricercatori cinesi hanno valutato gli effetti a lungo termine dell’asportazione dei linfonodi sulla prognosi dei pazienti con cancro allo stomaco linfonodo-negativo. Nello studio pubblicato nella rivista World Journal of Gastroenterology (
leggi abstract originale) sono stati analizzati retrospettivamente i dati clinici di 211 pazienti con cancro gastrico, senza coinvolgimento linfonodale, dopo procedura radicale D2. È stata analizzata la relazione tra il numero di linfonodi asportati e la sopravvivenza a 5 anni, il tasso di recidiva e di complicanze post-operatorie. La sopravvivenza a 5 anni nell’intera popolazione è stata dell’82.2% ed il numero totale di linfonodi resecati è stato evidenziato quale uno dei fattori prognostici indipendenti. Tra i pazienti con simile grado di invasione, il più alto numero di linfonodi asportati corrispondeva alla sopravvivenza migliore (p < 005). L’analisi con l’utilizzo di adeguati ‘cut-points’ ha fornito la possibilità di rilevare una differenza significativa sulla sopravvivenza tra i diversi gruppi di pazienti. La sopravvivenza a lungo termine era migliore con un numero di linfonodi asportati
≥ 15 quando i pazienti erano in stadio pT1-2,
≥ 20 se in stadio pT3-4 e
≥ 15 nell’intera coorte. Il tasso di recidiva globale era del 29.4% entro 5 anni dalla procedura chirurgica. È stata infine osservata una correlazione negativa tra il numero di linfonodi asportati e il tasso di recidiva (p < 0.01). Il tasso di complicanze post-operatorie era del 10.9% e non correlava significativamente con il numero di linfonodi asportati (p > 0.05).