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Medinews
17 Marzo 2014

IMPATTO DELL’OBESITÀ SULLA SOPRAVVIVENZA DEI PAZIENTI CON CARCINOMA A CELLULE SQUAMOSE DELLA LINGUA IN STADIO INIZIALE

Nello studio retrospettivo pubblicato sulla rivista Cancer (leggi abstract), l’obesità è stata riconosciuta quale variabile prognostica indipendente negativa. L’associazione non era stata evidenziata prima per la presenza di molteplici fattori di confondimento, tra cui la perdita di peso prima della diagnosi. Sebbene l’obesità aumenti il rischio e influenzi negativamente la sopravvivenza di molti tumori, le implicazioni prognostiche nel carcinoma a cellule squamose della lingua, una malattia spesso associata a perdita di peso prima della diagnosi, sono sconosciute. In questo studio di singola istituzione, pazienti con carcinoma a cellule squamose della lingua in stadio T1-T2 sono stati sottoposti a resezione con intento curativo. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a valutazione nutrizionale prima della chirurgia. L’indice di massa corporea (BMI) è stato calcolato da altezza e peso dei pazienti per distinguerli in obesi (≥ 30 kg/m2), sovrappeso (25 – 29.9 kg/m2) o normopeso (18.5 – 24.9 kg/m2). Gli ‘outcome’ clinici, inclusa la sopravvivenza cancro-specifica, la sopravvivenza libera da recidiva e la sopravvivenza globale, sono stati comparati secondo i gruppi di BMI con la regressione di Cox. Tra il 2000 e il 2009, i ricercatori del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York hanno arruolato 155 pazienti (90 uomini e 65 donne) con età mediana di 57 anni (range: 18 – 86). Le caratteristiche basali erano simili nei tre gruppi identificati con il BMI e l’obesità è stata significativamente associata a sopravvivenza cancro-specifica sfavorevole, rispetto al peso normale, sia in analisi univariata (hazard ratio [HR] 2.65, intervallo di confidenza [IC] 95%: 1.07 – 6.59; p = 0.04) che multivariata (HR 5.01, IC 95%: 1.69 – 14.81; p = 0.004). Coerente con i dati precedenti, in analisi multivariata è stata osservata un’associazione tra obesità e una peggiore sopravvivenza libera da recidiva (HR 1.87, IC 95%: 0.90 – 3.88) e un’associazione tra obesità e una peggiore sopravvivenza globale (HR 2.03, IC 95%: 0.88 – 4.65), anche se non è stata raggiunta la significatività statistica (rispettivamente p = 0.09 e p = 0.10). In conclusione, in questo studio retrospettivo, l’obesità è risultata variabile prognostica indipendente negativa. Questa associazione può non essere stata precedentemente apprezzata per la presenza di molti fattori di confondimento, inclusa la perdita di peso prima della diagnosi.
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