Masse renali che si presentano allo stesso momento (sincrone) o in tempi diversi (metacrone) possono avere impatto diverso sull’esito clinico e patologico del paziente. Lo studio pubblicato nella rivista European Urology (per scaricare l’abstract originale clicca
qui), indica che masse renali bilaterali metacrone hanno un grado più elevato di concordanza patologica e possono, con più probabilità dei tumori sincroni, essere maligne. La resezione chirurgica permette un controllo più duraturo del carcinoma renale (CCR) bilaterale, anche se non esistono differenze significative sulla sopravvivenza tra tumori sincroni e metacroni. L’origine di masse renali bilaterali non è stata definitivamente stabilita e ad oggi sono stati condotti pochi studi sulla genetica dei tumori bilaterali per poter definire il loro possibile comportamento clinico. Tra il 1970 e il 2003 sono stati ricoverati presso la Mayo Clinic 310 pazienti con tumori renali sporadici bilaterali, che includevano 148 lesioni sincrone (47.7%) e 162 metacrone (52.3%); tutti sono stati sottoposti a resezione chirurgica. Le caratteristiche clinico-patologiche dei tumori, sincroni e metacroni, sono state comparate; i tassi di sopravvivenza per i pazienti con CCR sincroni (n = 92) e metacroni (n = 100) sono stati stimati con il metodo di Kaplan-Meier e comparati con il log rank test. I tumori metacroni presentavano un grado più alto di concordanza patologica delle lesioni sincrone, con l’87.7% di tumori metacroni nei CCR bilaterali, rispetto al 69.2% delle masse sincrone (p = 0.002). I pazienti con CCR sincrono tendevano ad avere un’aumentata incidenza di CCR papillare rispetto ai pazienti con CCR metacrono, che avevano più probabilità di manifestare CCR bilaterali a cellule chiare (p = 0.076). Un intervallo più lungo di comparsa tra i tumori era inversamente associato al rischio di morte per cancro nei pazienti con CCR metacrono (HR 0.90; IC 95%: 0.81-0.99; p = 0.039). I pazienti con CCR metacrono e quelli con CCR bilaterale sincrono hanno mostrato simile sopravvivenza cancro-specifica a 10 anni (70.5% vs 69.4%; p = 0.51) e sopravvivenza globale (47.5% vs 51.2%; p = 0.58). Gli autori riconoscono come principale limitazione al loro studio l’essersi svolto in un singolo centro.
Renal Cancer Newsgroup – Numero 10 – Ottobre 2008