Uno studio pubblicato nella rivista Blood (
leggi abstract originale) ha indicato che oltre alle diverse caratteristiche cliniche e biologiche, la leucemia mieloide acuta (LMA) in età adulta mostra profili di espressione genica diversi dai più giovani. Al fine di ottenere maggiori informazioni sulle possibili differenze molecolari, ricercatori olandesi hanno esaminato i profili di espressione genica in una coorte di 525 pazienti adulti, comparando quelli dei giovani (n = 175; età mediana 31 anni) con quelli degli anziani (n = 175; età mediana 59 anni). Dopo aver suddiviso la popolazione in esame in tre gruppi d’età, l’analisi ha evidenziato una ‘up-regulation’ di 477 sonde e la ‘down-regolation’ di 492 con l’invecchiamento (p < 0.00001). Dopo validazione con due coorti indipendenti di pazienti con LMA, le 969 sonde totali potevano essere ridotte a 41 e tra queste è emerso il gene onco-soppressore CDKN2A, che codifica per p16
INK4A. Rispetto all’invecchiamento fisiologico, in cui si osserva induzione dell’espressione di p16
INK4A, una ‘down-regulation’ viene registrata nei campioni dei pazienti più anziani. Tuttavia, questo aspetto è stato osservato soltanto nel gruppo a rischio intermedio o sfavorevole, non in quello a rischio favorevole e nel sottogruppo molecolarmente definito
NPM1 positivo/FLT3-ITD negativo. In analisi multivariata, p16
INK4A e la citogenetica sono emersi come fattori indipendenti per la sopravvivenza globale, nella categoria dei pazienti più anziani.