Uno studio pubblicato nella rivista British Journal of Cancer (
leggi abstract originale) suggerisce un aumento del rischio di sviluppare cancro alla vescica dopo uso sistemico di glucocorticoidi e quindi un potenziale ruolo di controllo del sistema immunitario sull’eziologia del tumore. La somministrazione di farmaci immunosoppressori dopo trapianto d’organo e il loro uso prolungato, anche per altre patologie, sono stati associati a rischio di sviluppare neoplasie maligne, ad esempio tumori della pelle e linfoma. Se da una parte esiste evidenza di più elevata incidenza di cancro alla vescica tra i recipienti di organi dopo il trapianto, non è altrettanto noto se gruppi di pazienti diversi, ad esempio quelli sottoposti a terapia orale con glucocorticoidi per altre patologie, siano anch’essi ad alto rischio di sviluppare il tumore. Ricercatori americani hanno condotto uno studio di popolazione caso-controllo in New Hampshire, comparando l’uso di glucocorticoidi in 786 casi di cancro alla vescica e 1083 controlli; hanno usato l’analisi di regressione logistica non condizionata per calcolare il rischio (odds ratio, OR) associato all’uso di glucocorticoidi orali. Il rischio di cancro alla vescica è stato correlato all’uso prolungato di glucocorticoidi (OR = 1.85, IC 95%: 1.24-2.76, aggiustato per età, sesso e fumo). L’associazione con la terapia a base di glucocorticoidi orali era maggiore per i tumori invasivi (OR = 2.12, IC 95%: 1.17-3.85) e per quelli che presentavano alta intensità di colorazione (3+) per p53 (OR = 2.35, IC 95%: 1.26-4.36).