lunedì, 5 giugno 2023
Medinews
1 Dicembre 2008

GIMEMA GSI 103 AMLE: FOLLOW-UP A LUNGO TERMINE DI PAZIENTI ULTRASESSANTENNI CON LEUCEMIA MIELOIDE ACUTA

La formulazione di daunorubicina liposomiale sembra migliorare la sopravvivenza globale (SG) e quella libera da malattia (SLM) mediante la riduzione di recidive tardive. A questa conclusione sono giunti i ricercatori del GIMEMA, che hanno partecipato allo studio clinico di fase III sull’efficacia di daunorubicina liposomiale (vs daunorubicina standard) in 301 pazienti di età > 60 anni con leucemia mieloide acuta (LMA). I pazienti sono stati randomizzati a ricevere daunorubicina standard (DNR; 45 mg/m2 nei giorni 1-3) o daunorubicina liposomiale (DNX; 80 mg/m2 nei giorni 1-3) e citarabina (AraC; 100 mg/m2 nei giorni 1-7): i pazienti in remissione completa (RC) hanno ricevuto un ciclo di consolidamento con i medesimi farmaci dell’induzione e successivamente sono stati randomizzati per terapia di mantenimento con AraC e acido trans retinoico o nessun trattamento. Lo studio pubblicato nel British Journal of Haematology (leggi abstract originale) ha documentato che, tra i 153 pazienti trattati con DNR, 78 (51.0%) hanno ottenuto RC, 55 (35.9%) erano resistenti e 20 (13.1%) sono deceduti durante la terapia di induzione. Tra i 148 pazienti nel braccio con DNX, 73 (49.3%) hanno ottenuto RC, 47 (31.8%) erano resistenti e 28 (18.9%) sono morti durante la terapia di induzione. L’analisi univariata non ha evidenziato alcuna differenza nei dati relativi all’induzione. Dopo RC, la terapia con DNX si associava ad una più alta incidenza di morte precoce (12.5% vs 2.6% a 6 mesi; p = 0.053), ma ad una minor incidenza di ricadute dopo i 6 mesi (59% vs 78% a 24 mesi; p = 0.064), con un andamento sovrapponibile per SG e SLM ed un successivo beneficio per il braccio DNX a 12 mesi dalla diagnosi.


SIEnews – Numero 23 – 4 dicembre 2008
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