11 Maggio 2009
GARANTE PRIVACY, STOP A NOME MEDICINALI SU SCONTRINI FISCALI
Lo scontrino fiscale rilasciato dalle farmacie, per poter dedurre e detrarre la spesa sanitaria nella dichiarazione dei redditi, non riporterà più in dettaglio lo specifico nome del farmaco acquistato. A partire dal prossimo anno basterà l’indicazione del codice alfanumerico posto sulla confezione di ogni medicinale. Lo annuncia l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. I cittadini italiani potranno continuare a dedurre o detrarre i medicinali acquistati, ma saranno più tutelati. Quello che è conosciuto come lo ‘scontrino parlante’, dunque, non ‘parlerà’ più. Sulla base del provvedimento del Garante, entro tre mesi l’Agenzia delle entrate dovrà fornire indicazioni per la modifica dello scontrino fiscale rilasciato per l’acquisto di farmaci, indicazioni alle quali le farmacie dovranno adeguarsi al massimo entro il 1 gennaio 2010. Lo ‘scontrino parlante’ che riporta in chiaro, oltre al codice fiscale dell’interessato, la denominazione del farmaco acquistato è in grado di rivelare informazioni sullo stato di salute e sulle patologie dei cittadini. Numerosi sono stati in questi mesi coloro che si sono rivolti al Garante per segnalare la lesione della loro riservatezza e dignità al momento di presentare la documentazione fiscale per la denuncia dei redditi presso il Caf o il proprio commercialista. L’attività istruttoria svolta dal Garante, con l’Agenzia delle entrate e con i rappresentanti di Federfarma, ha permesso di stabilire che il controllo sul farmaco venduto può essere effettuato attraverso l’utilizzo del numero di autorizzazione all’immissione in commercio presente sulla confezione del farmaco. Il codice alfanumerico, rilevabile anche mediante lettura ottica, consente di identificare in modo univoco ogni singola confezione farmaceutica venduta, con dosaggio, somministrazione, presentazione e simili, al pari della specificazione in chiaro del nome del farmaco. E’ stata in questo modo individuata una soluzione in grado di bilanciare il rispetto della dignità delle persone e l’interesse pubblico alla riduzione del rischio di indebite detrazioni e deduzioni fiscali.