Pembrolizumab monotherapy has demonstrated durable antitumor activity in advanced programmed death ligand 1 (PD-L1) –expressing non‒small-cell lung cancer (NSCLC). We report 5-year outcomes from the phase Ib KEYNOTE-001 study. These data provide the longest efficacy and safety follow-up for patients with NSCLC treated with pembrolizumab monotherapy. PATIENTS AND METHODS Eligible patients had confirmed locally advanced/metastatic NSCLC … (leggi tutto)
Un altro dato a lungo termine (follow-up mediano 60,6 mesi) che attesta l’efficacia degli immunocheckpoint inibitori nel trattamento del NSCLC in stadio avanzato viene pubblicato sul Journal of Clinical Oncology da E. B. Garon e coll.Lo studio evidenzia come pembrolizumab si associ ad una sopravvivenza a 5 anni pari al 23,2% per i pazienti naïve e al 15,5% per i pazienti pretrattati. Lo studio comprendeva 101 pazienti naïve e 449 pretrattati che avevano ricevuto pembrolizumab al dosaggio di 2 mg/kg ogni 3 settimane o 10 mg/kg ogni 2 o 3 settimane. A novembre 2018, l’82% dei pazienti erano deceduti (n = 450) e la sopravvivenza globale mediana risultava di 22,3 mesi per i pazienti treatment-naïve e 10,5 mesi per i pretrattati. Nei pazienti con un’espressione di PD-L1 ≥ 50%, la sopravvivenza a 5 anni è del 29,6% nei pazienti naïve e 25,0% nei pretrattati. Per quanto riguarda la tossicità, rispetto all’analisi condotta a 3 anni solo 3 nuovi eventi farmaco-correlati di grado 3 si sono verificati (ipertensione, intolleranza al glucosio e reazione di ipersensibilità). Nessun evento di grado 4 o 5 in questo lasso temporale.
Il dato rafforza il risultato di efficacia sia nella prima linea che in linee successive del trattamento con solo immunocheckpoint inibitore.