martedì, 22 ottobre 2024
Medinews
21 Maggio 2013

FAVO-AIOM: “IL 50% DEI CENTRI NON HA LA RIABILITAZIONE. MA 8 SU 10 GARANTISCONO LA TERAPIA DEL DOLORE”

Nella metà degli ospedali italiani mancano i servizi di riabilitazione, fondamentali per la qualità di vita dei pazienti colpiti da tumore. E, se presenti, risultano quasi esclusivamente disponibili per la sola riabilitazione fisica delle donne operate per carcinoma mammario. Drammatica la situazione dell’assistenza domiciliare con marcate differenze regionali (si va dai 153 casi per 100mila abitanti in Toscana ai 91 nel Lazio fino ai 34,6 in Emilia Romagna). Preoccupante anche la disomogeneità territoriale nella distribuzione dei centri di Radioterapia oncologica: dei 184 totali, 83 si trovano al Nord, 51 al Centro e 50 al Sud. E i LINAC, apparecchiature fondamentali per i trattamenti radioterapici, sono ben al di sotto degli standard europei: ve ne sono 361, con una media nazionale di 6.1 per 1 milione di abitanti (quella attesa dalla UE è compresa fra 7 e 8). Migliorano invece, rispetto al passato, i servizi di terapia del dolore, presenti nell’85% delle realtà sanitarie (89% al Nord, 81% al Centro, 80% al Sud-Isole). Maggiore attenzione anche al benessere mentale dei pazienti. E’ quanto ha evidenziato la FAVO nel suo V Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici presentato giovedì scorso al Senato, che contiene un focus dedicato a cure simultanee, continuità assistenziale e cure palliative, i cui dati sono ricavati dal Libro Bianco dell’AIOM. “La maggior disponibilità dei servizi rispetto al passato, che emerge dall’analisi – ha sottolineato Presidente FAVO prof. Francesco De Lorenzo -, è però ancora lontana dal garantire a tutti i pazienti oncologici una vera presa in carico globale e un percorso coordinato che integri le terapie antitumorali e le cure riabilitative e palliative nell’intero percorso assistenziale, raggiungendo l’obiettivo di ottimizzare la qualità della vita”. Ancora scarsa l’attenzione agli aspetti della comunicazione. Infatti nel 33% delle oncologie non sono presenti spazi informativi dedicati all’orientamento sull’accesso ai servizi, all’informazione sulla malattia oncologica e sui diritti legati alla vita lavorativa e alle indennità assistenziali. “L’estensione dei servizi di terapia del dolore – ha affermato il Presidente AIOM Stefano Cascinu – è sicuramente frutto dell’applicazione della legge 38 del 2010 e dell’impegno del Ministero della Salute. Sono infatti aumentati negli ultimi anni, passando dal 72% nel 2006 all’85% nel 2012. In crescita anche le cure palliative, erogate dal 65% delle strutture ospedaliere. Sappiamo che molti sintomi correlati al cancro, il dolore in particolare, si possono manifestare in tutte le fasi della malattia. Associati ai disagi psicologici, sociali e familiari, hanno un impatto determinante sul peggioramento della qualità della vita. Negli ultimi anni un numero consistente di studi ha dimostrato l’utilità di associare in modo sistematico alle terapie antitumorali il trattamento dei sintomi causati dal cancro, ottenendo non solo un beneficio su tutti i parametri di qualità della vita, ma anche, in alcuni casi, un allungamento della sopravvivenza”.
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