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Medinews
1 Agosto 2012

FATTORI PREDITTIVI DI SOPRAVVIVENZA PER LA RECIDIVA DEL CARCINOMA EPATICO DOPO TRAPIANTO DI FEGATO

La recidiva precoce dopo il trapianto suggerisce esisti più sfavorevoli in questi pazienti, ma una anamnesi di rigetto offre sopravvivenza migliore

Sebbene i fattori associati all’aumentato rischio di recidiva dopo il trapianto di fegato per carcinoma epatico siano stati ampiamente studiati, la storia dei pazienti con recidiva dopo il trapianto è poco conosciuta. I pazienti che hanno sviluppato recidiva del carcinoma epatico dopo trapianto di fegato tra il 1996 e il 2011, nell’ambito di due programmi di trapianto, sono stati inclusi in uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Hepatobiliary Pancreatic Sciences (leggi abstract). Le variabili demografiche, relative al trapianto e successive alla recidiva sono state valutate. In totale, 30 pazienti hanno manifestato recidiva del tumore: 22 uomini e 8 donne, con età media di 55±6 anni. Di questi, 16 (53%) non rientravano nei criteri di Milano al momento del trapianto. La maggior parte delle recidive (60%) è comparsa entro i primi 18 mesi dopo il trapianto, con un intervallo che variava tra 1.7 e 109 mesi (mediana 14.2 mesi), e la sopravvivenza media dopo la recidiva è risultata di 33±31 mesi. In analisi univariata, il volume tumorale totale (TTV; p = 0.047), l’invasione microvascolare (p = 0.011) e l’intervallo di tempo intercorso tra trapianto e recidiva (p = 0.001) sono risultati fattori predittivi di sopravvivenza dopo la recidiva. In analisi multivariata, sia il tempo dal trapianto alla recidiva (p = 0.001) che una storia di rigetto (p = 0.043), ma non la localizzazione della recidiva né il tipo di trattamento per questa, hanno predetto la sopravvivenza dopo la recidiva. Gli autori, chirurghi degli Ospedali Universitari di Ginevra, suggeriscono in conclusione esiti peggiori nei pazienti che sviluppano precocemente una recidiva di carcinoma epatico dopo il trapianto di fegato. Quelli che però hanno storia di rigetto del trapianto mostrano una migliore sopravvivenza, probabilmente per un’immunità anti-tumorale più efficace.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 7 – Agosto 2012
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