Il numero assoluto di reticolociti, di linfociti ed il loro rapporto predicono la risposta a 6 mesi durante terapia immunosoppressiva nei pazienti con anemia aplastica grave
Globulina equina anti-timociti (h-ATG) e ciclosporina costituiscono la terapia iniziale per la maggior parte dei pazienti con anemia aplastica (AA) grave, ma non esiste al momento metodo pratico e affidabile per prevedere la risposta al trattamento. Al fine di identificare i fattori predittivi di risposta entro 6 mesi dall’istituzione della terapia immunosoppressiva (TIS) in pazienti con AA grave, ematologi appartenenti al National Institute of Health di Bethesda hanno condotto un’analisi retrospettiva su 316 pazienti trattati dal 1989 al 2005 presso singolo centro, che è stata pubblicata nel British Journal of Haematology (leggi abstract originale). In analisi multivariata è stato evidenziato che la giovane età, il più elevato numero assoluto basale di reticolociti (NAR) e di linfociti (NAL) sono altamente predittivi della risposta a 6 mesi. I pazienti con livelli basali di NAR ≥25×109/l e NAL ≥1×109/l hanno maggiore probabilità di rispondere alla TIS entro 6 mesi rispetto a quelli con livelli inferiori (83% vs 41%, rispettivamente; p < 0.001). Questa più alta probabilità di risposta si traduce in una maggiore percentuale di sopravvivenza a 5 anni (92% vs 53%). Nell’era della TIS, i livelli basali di NAR e NAL possono quindi essere utilizzati come fattore predittivo di risposta al trattamento, facilitando la stratificazione dei pazienti secondo rischio clinico.SIEnews – Numero 3 – 5 febbraio 2009