Aromatase inhibitors are established breast cancer chemoprevention interventions. However, nonadherence remains a significant challenge. We investigated the association between worsening menopause-specific quality of life, baseline participant characteristics, and early treatment discontinuation within the Mammary Prevention.3 (MAP.3) breast cancer prevention trial. In the MAP.3 randomized, placebo-controlled trial evaluating exemestane, participants … (leggi tutto)
La chemioprevenzione con inibitori dell’aromatasi ha dimostrato la sua efficacia nel ridurre il rischio di carcinoma mammario invasivo e non invasivo in donne in postmenopausa definite a rischio. Tuttavia, nella pratica clinica i potenziali benefici della chemioprevenzione dipendono ampiamente dall’aderenza al trattamento. Nello studio MAP.3 il 17% delle pazienti (n = 724) ha interrotto il trattamento assegnato (exemestane o placebo) entro un anno dalla randomizzazione. Il peggioramento dei sintomi menopausali è risultato essere il principale fattore associato alla precoce interruzione del trattamento. In analisi multivariata, gli altri fattori indipendenti associati alla prematura interruzione del trattamento sono risultati essere l’assegnazione al braccio sperimentale (exemestane) e la concomitante condizione di attivo impiego lavorativo. La decisione se proporre o meno un trattamento di chemioprevenzione deve essere ponderata tenendo conto: dei benefici attesi, della previsione di adesione al trattamento, dell’importanza del controllo dei sintomi per il miglioramento della stessa, dell’effetto benefico dimostrato di dieta e stile di vita nel ridurre il rischio di carcinoma mammario, da non trascurare né sottostimare.