L’analisi di tessuti tumorali e non, prelevati da questi pazienti, ha evidenziato espressioni geniche diverse dai controlli, che potrebbero essere utili in futuro per la diagnosi e la classificazione
L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) è una delle principali cause di carcinoma epatico nel mondo. I meccanismi molecolari dell’epatocarcinogenesi indotta da infezione da HCV non sono ancora tuttavia completamente chiariti. Accanto ad effetti indiretti, come infiammazione e rigenerazione cellulare, un’attività più diretta di tipo oncogenico è stata ipotizzata per l’HCV che condurrebbe ad un’alterata espressione di geni indotta dalle proteine virali. In questo studio, ricercatori italiani hanno comparato il ‘pattern’ di espressione genica in biopsie epatiche di pazienti HCV-positivi con epatocarcinoma e in controlli HCV-negativi. Il profilo di espressione genica del tessuto epatico è stato valutato usando un microarray ad alta densità, contenente 36000 oligonucleotidi, che rappresentano il 90% dei geni umani. I campioni analizzati sono stati ottenuti da 14 pazienti con epatocarcinoma ed infezione da HCV e da 7 pazienti HCV-negativi che non presentavano carcinoma epatico, tutti arruolati all’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli. I profili di trascrizione identificati nelle biopsie epatiche di noduli di carcinoma epatico e dei corrispondenti campioni di tessuto epatico non tumorale, non adiacente, dello stesso paziente HCV-positivo sono stati comparati con quelli isolati da controlli HCV-negativi con il Cluster program. L’analisi delle vie cellulari è stata condotta usando i BRB-Array-Tools, con riferimento a ‘Ingenuity System Database’. La soglia di significatività del t-test è stata fissata a 0.001. Nello studio pubblicato nella rivista Journal of Translational Medicine (leggi abstract originale) sono state individuate differenze significative tra i ‘pattern’ di espressione di vari geni relativi a diverse vie metaboliche e dell’infiammazione/ immunità in tessuto tumorale di pazienti HCV-positivi, così come nel tessuto non tumorale di questi stessi pazienti, rispetto ai tessuti epatici normali (controlli). Espressione differenziale è stata osservata solo per pochi geni quando si considerava il tessuto tumorale di pazienti HCV-positivi e quello non tumorale dello stesso paziente. Nello studio, quindi, sono state ottenute informazioni sul ‘pattern’ di espressione genica globale del tessuto tumorale, e non, di pazienti HCV-positivi, e sulla differenza da quelli di tessuto epatico normale. I risultati possono portare all’identificazione di specifici biomarcatori che potrebbero assumere importanza fondamentale nello sviluppo di validi strumenti per la determinazione, la diagnosi e la classificazione del carcinoma epatico HCV-relato.Liver Cancer Newsgroup – Numero 11 – Novembre 2009