I risultati di uno studio pubblicato sulla rivista International Journal of Epidemiology (
leggi abstract originale) suggeriscono un’associazione tra l’esposizione a radiazioni immediatamente dopo la nascita e un aumentato rischio di leucemia linfatica acuta (LLA), in particolare di LLA a cellule B, ma non di leucemia mieloide acuta (LMA) o LLA a cellule T. Fino ad oggi questa associazione non era stata investigata in modo appropriato. Lo studio caso-controllo ha incluso bambini di età compresa tra 0 e 14 anni che avevano ricevuto diagnosi di LLA (n = 711) o di LMA (n = 116) nel periodo 1995 – 2008. I controlli sono stati selezionati a random dal registro delle nascite della California e individualmente accoppiati ai casi clinici per età, sesso, etnicità ispanica e razza della madre. Analisi di regressione logistica condizionale sono state condotte per valutare se LLA o LMA fossero associate all’esposizione ai raggi X dei bambini dopo la nascita; le analisi hanno incluso il numero di esposizioni, la regione del corpo colpita dalle radiazioni e l’età della prima esposizione, così come l’esposizione materna prima del concepimento e durante la gravidanza (prenatale). Dopo esclusione dell’esposizione nell’anno precedente alla diagnosi (data di riferimento per accoppiare i controlli), il rischio di LLA è risultato più elevato nei bambini sottoposti a 3 o più esposizioni ai raggi X dopo la nascita [odds ratio (OR) = 1.85, intervallo di confidenza (IC) 95%: 1.12 – 2.79]. Per la LLA a cellule B, in particolare, qualsiasi valore (1 o più esposizioni) ha causato un aumento del rischio (OR = 1.40, IC 95%: 1.06 – 1.86). La regione del corpo esposta alle radiazioni non figurava invece come fattore di rischio indipendente in analisi multivariata. Nessuna associazione è stata osservata tra il numero di esposizioni ai raggi X dopo la nascita e la LMA (OR = 1.05, IC 95%: 0.90 – 1.22) o la LLA a cellule T (OR = 0.84, IC 95%: 0.59 – 1.19). La prevalenza di esposizione ai raggi X prima della nascita o prima del concepimento era bassa e nessuna associazione è risultata con LLA o LMA. Viste le misure imprecise di esposizione ai raggi X ottenute dall’anamnesi, gli autori ritengono che i risultati di questa analisi dovrebbero essere interpretati con cautela e si dovrebbero condurre ulteriori studi per approfondire l’argomento.