giovedì, 21 settembre 2023
Medinews
6 Dicembre 2012

EFFICACIA, SICUREZZA E FATTORI DI SOPRAVVIVENZA DELLA TERAPIA CON SORAFENIB IN PAZIENTI GIAPPONESI CON CARCINOMA EPATICO AVANZATO

Il trattamento è sicuro e utile e l’agente dovrebbe essere somministrato per periodi prolungati nel tumore avanzato indipendentemente dall’effetto terapeutico e dal dosaggio

Sorafenib, un inibitore multichinasico attivo per via orale, è stato approvato per il trattamento del carcinoma epatico in stadio avanzato, tuttavia, non sono state adeguatamente valutate sicurezza ed efficacia nei pazienti giapponesi che hanno sviluppato il tumore. Scopo dei ricercatori della Kurume University School of Medicine è stato valutare prospettivamente efficacia, sicurezza e fattori di rischio di sopravvivenza nei pazienti con carcinoma epatico avanzato trattati con sorafenib. Tra maggio 2009 e dicembre 2010, 96 pazienti giapponesi con carcinoma epatico avanzato (76 maschi e 20 femmine; età media 70.4 anni) sono stati trattati con sorafenib. Di questi, 88 avevano cirrosi epatica in classe Child-Pugh A e 8 in classe Child-Pugh B e, secondo il Barcelona Clinic Liver Cancer, 64 pazienti erano in stadio B e 32 in stadio C. I risultati dello studio pubblicato sulla rivista Oncology (leggi abstract) hanno evidenziato una risposta parziale in 12 pazienti trattati con sorafenib, mentre 43 hanno mostrato stabilizzazione della malattia e, invece, 33 progressione alla prima valutazione radiologica. Gli eventi avversi più frequenti, che hanno portato a sospensione del trattamento con sorafenib, erano disfunzione epatica (n = 8), reazione cutanea mano-piede (n = 7) e diarrea (n = 4). Il tempo mediano di sopravvivenza e il tempo alla progressione erano rispettivamente 11.6 e 3.2 mesi. In analisi multivariata, i livelli sierici di des-γ-carbossi protrombina e la durata del trattamento sono stati identificati quali fattori indipendenti di rischio per la sopravvivenza. In conclusione, lo studio ha mostrato la sicurezza e l’efficacia della terapia con sorafenib anche nei pazienti giapponesi con carcinoma epatico in stadio avanzato. Suggerisce, inoltre, che sorafenib dovrebbe essere somministrato come trattamento a lungo termine nel carcinoma avanzato, indipendentemente dall’effetto terapeutico e dal dosaggio.


Liver Cancer Newsgroup – Numero 11 – Dicembre 2012
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