Lo studio, che ha incluso la più ampia coorte di razza caucasica in classe Child-Pugh B e C trattata con il farmaco, offre risultati preliminari importanti in relazione alla funzionalità epatica. Oncologi della Università Campus Bio-Medico di Roma hanno investigato l’efficacia e la sicurezza di sorafenib in una coorte eterogenea di pazienti in classe Child-Pugh A, B e C con carcinoma epatico in stadio avanzato in uno scenario di clinica pratica. I pazienti, adulti, con il tumore, trattati con sorafenib alla dose di 800 mg al giorno, erano eleggibili per questo studio multicentrico osservazionale retrospettivo, pubblicato sulla rivista Expert Review of Anticancer Therapy (
leggi abstract). Sono state condotte analisi di sicurezza ed è stata determinata l’efficacia di sorafenib in termini di tempo alla progressione (TTP) e di sopravvivenza globale (OS). In totale sono stati arruolati 93 pazienti: 14 erano in classe Child-Pugh A, 70 in classe B e 9 in classe C. Non è stata osservata differenza nella frequenza degli eventi avversi di grado 3 nei pazienti in diversa classe Child-Pugh. Nella coorte globale, la OS mediana è risultata di 12 mesi (IC 95%: 11.7 – 12.8) e il TTP di 3 mesi (IC 95%: 2.5 – 3.4). Il punteggio Child-Pugh ha invece mostrato un effetto statisticamente significativo sul TTP: 6.6 mesi nei pazienti in classe Child-Pugh A, 2.8 mesi in quelli in classe B e 2.0 mesi per la classe C (p = 0.012). In conclusione, lo studio secondo gli autori ha esaminato la più ampia coorte di pazienti caucasici in classe Child-Pugh B e C mai trattati con sorafenib. Sebbene il disegno retrospettivo non permetta di trarre conclusioni definitive, i risultati offrono un supporto preliminare alla definizione di sicurezza ed efficacia di sorafenib in monoterapia nei pazienti con funzionalità epatica ridotta, cioè in classe Child-Pugh B e C.