giovedì, 28 settembre 2023
Medinews
15 Gennaio 2013

EFFICACIA E SICUREZZA DI SORAFENIB COME SINGOLO AGENTE IN PAZIENTI ITALIANI CON CARCINOMA EPATICO

Lo studio, che ha incluso la più ampia coorte di razza caucasica in classe Child-Pugh B e C trattata con il farmaco, offre risultati preliminari importanti in relazione alla funzionalità epatica. Oncologi della Università Campus Bio-Medico di Roma hanno investigato l’efficacia e la sicurezza di sorafenib in una coorte eterogenea di pazienti in classe Child-Pugh A, B e C con carcinoma epatico in stadio avanzato in uno scenario di clinica pratica. I pazienti, adulti, con il tumore, trattati con sorafenib alla dose di 800 mg al giorno, erano eleggibili per questo studio multicentrico osservazionale retrospettivo, pubblicato sulla rivista Expert Review of Anticancer Therapy (leggi abstract). Sono state condotte analisi di sicurezza ed è stata determinata l’efficacia di sorafenib in termini di tempo alla progressione (TTP) e di sopravvivenza globale (OS). In totale sono stati arruolati 93 pazienti: 14 erano in classe Child-Pugh A, 70 in classe B e 9 in classe C. Non è stata osservata differenza nella frequenza degli eventi avversi di grado 3 nei pazienti in diversa classe Child-Pugh. Nella coorte globale, la OS mediana è risultata di 12 mesi (IC 95%: 11.7 – 12.8) e il TTP di 3 mesi (IC 95%: 2.5 – 3.4). Il punteggio Child-Pugh ha invece mostrato un effetto statisticamente significativo sul TTP: 6.6 mesi nei pazienti in classe Child-Pugh A, 2.8 mesi in quelli in classe B e 2.0 mesi per la classe C (p = 0.012). In conclusione, lo studio secondo gli autori ha esaminato la più ampia coorte di pazienti caucasici in classe Child-Pugh B e C mai trattati con sorafenib. Sebbene il disegno retrospettivo non permetta di trarre conclusioni definitive, i risultati offrono un supporto preliminare alla definizione di sicurezza ed efficacia di sorafenib in monoterapia nei pazienti con funzionalità epatica ridotta, cioè in classe Child-Pugh B e C.
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