giovedì, 21 settembre 2023
Medinews
18 Giugno 2013

EFFICACIA E SICUREZZA DI FOTEMUSTINA IN SECONDA LINEA NEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI ANZIANI CON RECIDIVA DI GLIOBLASTOMA

Lo studio pubblicato sulla rivista Journal of Neurooncology (leggi abstract) suggerisce la terapia con fotemustina quale valida opzione per i pazienti anziani con glioblastoma, accompagnata da un basso profilo di tossicità. Fotemustina è una frequente opzione di trattamento per i pazienti con glioblastoma refrattari a temozolomide e sebbene i pazienti anziani rappresentino un’ampia porzione della popolazione con glioblastoma, i dati di applicabilità e di efficacia della terapia di seconda linea con fotemustina non sono ancora disponibili per questi pazienti. Oncologi della Azienda Ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti”, Università Politecnica delle Marche di Ancona, hanno analizzato retrospettivamente le cartelle cliniche di pazienti con glioblastoma più anziani di 65 anni, che avevano ricevuto fotemustina al dosaggio di 70 – 100 mg/m2 alla settimana per 3 settimane consecutive (fase di induzione) e successivamente ogni 3 settimane (70 – 100 mg/m2), come trattamento di seconda linea. Tra gennaio 2004 e dicembre 2011, 65 pazienti con glioblastoma (età mediana 70 anni; range: 65 – 79) sono risultati eleggibili per l’analisi: i 65 pazienti hanno ricevuto un totale di 364 cicli di fotemustina, con una mediana di 4 cicli per paziente. Dopo induzione, gli autori hanno osservato una sola risposta completa (1.5%), 12 risposte parziali (18.5%), 18 stabilizzazioni della malattia (27.7%) e 34 progressioni (47.7%). Il tasso di controllo della malattia è risultato pari al 43.1%. La sopravvivenza mediana dall’inizio della terapia con fotemustina è stata di 7.1 mesi, mentre la sopravvivenza mediana libera da progressione è risultata di 4.2 mesi e il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 6 mesi era pari al 35.4%. Gli eventi più importanti di tossicità di grado 3 – 4 sono stati trombocitopenia (15.3%) e neutropenia (9.2%). In analisi univariata e multivariata, il tempo dalla radioterapia al trattamento con fotemustina, il numero di cicli di temozolomide e fotemustina e il controllo della malattia sono risultati fattori prognostici indipendenti. In conclusione, lo studio ha indicato fotemustina quale valida opzione terapeutica per i pazienti anziani con glioblastoma accompagnata da un profilo di tossicità sicuro.
TORNA INDIETRO